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Una mini guida alla compilazione del modello Eas per le associazioni

di Marta Saccaro

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11 novembre 2009

I chiarimenti della circolare 45/E per compilare il prospetto da inviare entro il 15 dicembre. I collaboratori contano come dipendenti - Considerati tutti i proventi e i ricavi. Nella risposta al quesito sulle attività l'associazione o l'ente devono indicare il settore che risulta più assimilabile al proprio. Nelle raccolta di fondi va riportato il numero di giorni della manifestazione con durata maggiore

Nella compilazione del modello Eas che gli enti associativi devono inviare entro il 15 dicembre all'agenzia delle Entrate per comunicare i dati rilevanti ai fini fiscali, per rispondere alla domnda sul personale dipendente vanno considerati anche i percettori di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente. Come i collaboratori a progetto.
È uno dei chiarimenti forniti dalla circolare 45/E del 29 ottobre: la seconda parte del testo contiene infatti precisazioni sulla compilazione del modello Eas. I chiarimenti derivano dalle questioni sorte nell'ambito del tavolo tecnico che l'agenzia delle Entrate ha istituito, proprio in relazione a questo modello di comunicazione, con alcuni rappresentanti del terzo settore.

Niente deroghe per i piccoli
Rispetto alle istanze emerse al termine del tavolo tecnico, è necessario sottolineare, tuttavia, che non è stata prevista alcuna deroga all'obbligo di compilazione per gli enti associativi di dimensioni minori (era emersa l'ipotesi dell'esclusione dal l'adempimento delle associazioni con entrate inferiori a 40mila euro all'anno).
È stato invece ribadito il concetto che la comunicazione costituisce un onere che grava, in via generale, su tutti gli enti privati non commerciali di tipo associativo che si avvalgono delle agevolazioni fiscali previste dagli articoli 148 del Tuir e 4 del decreto Iva (Dpr 633/72), anche se si limitano a riscuotere quote associative e non fanno attività verso i soci. Di conseguenza, le associazioni che non trasmettono il modello entro il 15 dicembre (o, per gli enti di nuova costituzione, entro 60 giorni dalla data di costituzione) non possono fruire dei regimi fiscali agevolati (si veda «Il Sole 24 Ore» del 30 ottobre).

Gli esclusi
Data la premessa, non sono soggetti all'adempimento gli enti che non hanno natura associativa (come le fondazioni), gli enti di diritto pubblico, gli enti destinatari di una specifica disciplina fiscale (in proposito la circolare ricorda i fondi pensione) che non si avvalgono delle agevolazioni fiscali previste per le associazioni e gli enti associativi commerciali (quelli che compilano il modello Unico SC, per intenderci).

La guida alla compilazione
Per quanto riguarda le modalità di compilazione del modello Eas, una delle risposte più significative contenute nella circolare 45/E riguarda l'impiego di personale dipendente (il "quesito" è il 16). L'Agenzia precisa che devono essere considerati in questa valutazione anche i percettori di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, come i collaboratori a progetto.
Al punto 23, nella media delle entrate relative agli ultimi tre esercizi, devono essere considerate tutte le tipologie di proventi, nonché tutti i ricavi, anche derivanti da attività decommercializzate, compresi i proventi finanziari e straordinari.
Il modello chiede poi di indicare, tra quelli proposti, il settore di attività in cui si opera (punto 25): su questo tema, la circolare ricorda che deve essere indicato il settore (solo uno) che risulta più assimilabile al proprio (anche se non esattamente riconducibile a uno di quelli indicati).
Tra le attività (punto 26) bisogna indicare tutte quelle svolte: istituzionali, commerciali e/o decommercializzate. Si può non compilare alcuna casella se la propria attività non coincide con quelle proposte.
Quanto al punto 31, la circolare fa presente che nell'ammontare dei contributi pubblici vanno compresi tutti i contributi che l'ente riceve da pubbliche amministrazioni, compresi quelli aventi natura di corrispettivi (quindi anche quelli detassati in base al comma 3, lettera b dell'articolo 143 del Tuir).
Sono erogazioni liberali - da indicare al punto 30 - tutte le somme elargite da privati per spirito di liberalità senza alcun rapporto sinallagmatico diretto o indiretto fra donante e donatario.
L'ente ha avanzi di gestione (punto 32) se, con riferimento all'ultimo esercizio chiuso, ne esistono anche derivanti da esercizi precedenti.
Se l'ente ha organizzato, durante l'anno, diverse raccolte pubbliche di fondi, la circolare ricorda che al punto 33 deve essere indicato il numero di giorni della manifestazione che è durata più a lungo.
È poi necessario segnalare gli estremi del primo statuto registrato che ha recepito le clausole previste dagli articoli 148 del Tuir e 4 del Dpr 633/72 (modificati dal Dlgs 460/97), indicando le eventuali modifiche successive.

11 novembre 2009
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