ROMA - Niente risorse per la banda larga e niente approvazione dei piani delle regioni del Sud da finanziare con il Fas. Almeno per il 2009. Anche l'ultimo Cipe in calendario, previsto per il 17 dicembre, non porterà a Claudio Scajola le risorse attese su queste due priorità della sua azione politica. Salvo sorprese allo stato del tutto improbabili, tutte le decisioni sono rinviate all'anno prossimo: all'ordine del giorno resterebbero solo l'approvazione di alcuni progetti infrastrutturali minori. Sulla banda larga – per cui è previsto un finanziamento «fino a 800 milioni» – è stato lo stesso ministro dello sviluppo economico ad annunciare ieri che «l'approvazione di un primo stanziamento pubblico sarà definita a inizio anno». Scajola ha spiegato poi che «si tratta di un percorso graduale per non accantonare risorse che adesso non possiamo destinare».
Più complessa la partita sul Fas (fondo aree sottoutilizzate) e sui piani regionali. Il 27 ottobre Scajola aveva promesso un'accelerazione al Cipe per approvare tutti i piani delle regioni meridionali dopo il via libera dato a fine luglio a quello della Sicilia. Si tratta di un ammontare di 14,5 miliardi di Fas da mettere in distribuzione. Un'operazione che dovrebbe avviare di fatto l'azione di Scajola come coordinatore del nuovo piano per il Mezzogiorno. Fatto sta che il Cipe di novembre non ha deciso nulla e anche il piano per il Sud è, al momento, in alto mare.
L'orizzonte si sposta a gennaio. In parte questo risponde a un calcolo elettorale, con l'avvicinarsi delle regionali di marzo. Dall'altra, il confronto decisivo con il ministro dell'economia Giulio Tremonti è ormai rinviato al decreto legge di fine anno che potrà destinare parte dei fondi eccedenti in arrivo dallo scudo fiscale alle partite rimaste fuori dalla finanziaria. Il pacchetto per lo sviluppo, insomma, sarà confezionato tutto insieme, tenendo conto del decreto legge e del primo Cipe dell'anno nuovo. Il mese che manca a quegli appuntamenti sarà speso per mettere a punto l'entità complessiva della manovrina-bis e fare la ripartizione fra le molte richieste dei ministri. Con quante tensioni nel governo, è da vedere.
Ma la via per l'approvazione dei piani regionali resta comunque ardua, sono ancora numerose le criticità da risolvere. L'esempio più attuale arriva dal piano per la Campania. Il decreto legge per la fine della gestione commissariale dei rifiuti affidata a Bertolaso deve essere approvato all'ultimo Consiglio dei ministri del 17 dicembre: il commissario scade infatti a fine anno e si devono attuare una serie di misure per tornare alla gestione ordinaria. È già stato rinviato due volte. Resta da risolvere la doppia partita dei crediti per 314 milioni vantati dalla Protezione civile verso le amministrazioni locali campane e del termovalorizzatore di Acerra che deve passare in proprietà a un'amministrazione pubblica. Tremonti rifiuta qualunque ipotesi che accolli direttamente sul Tesoro la spesa. L'ipotesi allo studio è che ad acquistare l'impianto possa essere la regione Campania con il Fas. Una trattativa nella trattativa che non rende certo più facile l'arrivo del piano al Cipe.
G.Sa.