ILSOLE24ORE.COM > Notizie Norme e Tributi ARCHIVIO

Con l'extra-gettito allo studio aiuti ai nuclei numerosi

di Marco Rogari

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
15 Dicembre 2009

Un micro-aumento delle detrazioni Irpef per le famiglie numerose a basso reddito o l'introduzione su più vasta scala, ma in forma graduale, della cedolare secca sugli affitti, fin qui prevista solo per L'Aquila. Al momento si tratta soltanto di due ipotesi di lavoro su cui si sta riflettendo al Tesoro, oltre che negli ambienti della maggioranza, in vista della definizione del "decreto sviluppo", che dovrebbe essere varato dal governo all'inizio del 2010. A via XX settembre nessuna decisione è stata ancora presa, ma se le risorse provenienti dall'extra-gettito dello scudo fiscale lo consentiranno, un intervento per le famiglie, da aggiungere a quello per le imprese sotto forma di incentivi, diventerebbe quasi scontato.
Il nodo da sciogliere, dunque, resta quello dei fondi disponibili, come peraltro era già accaduto durante le prime fasi del cammino della Finanziaria in parlamento. Secondo le ultime valutazioni tecniche l'extra-gettito dello scudo potrebbe arrivare a quota 2 miliardi, che andrebbero ad aggiungersi ai 3,7 miliardi già indicati nella relazione tecnica del decreto taglia-acconti poi confluito in manovra. In tutto 5,7 miliardi (per circa 115 miliardi di capitali all'estero rientrati in Italia).
Dei due miliardi eventualmente disponibili, solo 500-600 milioni potrebbero essere utilizzati per nuovi interventi, visto che almeno 1,4-1,5 miliardi sarebbero già ipotecati da spese "obbligate" e misure decise nelle scorse settimane: 500-800 milioni per il piano Scajola su incentivi per auto e altri settori, bonus Pc e fondi per il digitale terrestre; 150 milioni per le agevolazioni fiscali alle banche che hanno aderito alla moratoria per le Pmi; dai 300 ai 500 milioni per la nuova tranche di rifinanziamento delle missioni internazionali di pace, da aggiungere ai circa 700 milioni previsti dal maxiemendamento alla Finanziaria; altri 300-500 milioni per garantire i fondi all'Anas, provvedere ai rimborsi dei riparmiatori Alitalia, sbloccare i contributi per l'editoria legati soprattutto ai giornali di partito e per coprire altre voci minori.
I 500-600 milioni liberi da ipoteche potrebbero però lievitare a 700-800 milioni per effetto del mini-condono Inps che continua a essere considerato dalla maggioranza un'ipotesi percorribile. Queste risorse sarebbero sufficienti per un micro-intervento sulle detrazioni Irpef, limitato ai nuclei familiari a basso reddito più numerosi. L'opzione di riserva resta quella dell'attivazione della cedolare sugli affitti in forma graduale.
Le somme, con tutta probabilità, saranno tirate prima di Natale. Già giovedì prossimo potrebbe essere varato il decreto milleproroghe, in cui potrebbero confluire i contributi per l'editoria e, forse, la proroga dello scudo.
Quanto alla manovra, oggi l'Aula di Montecitorio voterà l'articolo 1 della Finanziaria, subito dopo il governo dovrebbe porre la fiducia sul maxiemendamento del relatore Massimo Corsaro (Pdl) già approvato in commissione Bilancio. Fiducia che verrebbe votata domani mentre il via libera della camera al provvedimento arriverebbe giovedì. La manovra dovrebbe poi tornare al senato per ottenere, probabilmente prima di Natale, il disco verde definitivo. L'opposizione però continua a criticare duramente l'uso della fiducia affermando che alla luce dei pochi emendamenti presentati il «sì» di Montecitorio potrebbe tranquillamente arrivare in tempi stretti senza ricorrere alla blindatura.
Intanto, dal supplemento al Bollettino statistico della Banca d'Italia emerge che il nostro debito pubblico ha superato la soglia dei 1.800 miliardi di euro con un peso di poco più di 30mila per ogni cittadino, neonati inclusi. Tra settembre e ottobre il debito è lievitato di 14,7 miliardi e, secondo la Banca d'Italia, è imputabile per la quota più rilevante alle amministrazioni centrali. Migliore appare la situazione sul versante delle entrate fiscali, che a ottobre si sono attestate a 28,4 miliardi (900 milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2008) contro i 20,1 miliardi registrati a settembre. Bankitalia sottolinea anche che la crisi economica fa aumentare le famiglie in sofferenza per pagare il mutuo: ormai circa un quinto del loro reddito è destinato a pagare la rata.

15 Dicembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio


L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
22 maggio 2010
21 maggio 2010
21 maggio 2010
20 maggio 2010
20 aprile 2010
 
Gli esperti del ministero rispondono a tutti i dubbi sugli incentivi
La liquidazione: rimborsi e debiti
I redditi da dichiarare
La salute e gli altri sconti
La famiglia e la casa
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-