Finanziaria verso la fiducia, nonostante il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli a "Radio anch'io" abbia sottolineato che «se non ci saranno dibattiti ostruzionistici potremmo fare a meno di mettere la fiducia, altrimenti saremmo costretti a farlo».
Dai microfoni di "Otto e mezzo", in onda su La7, però, il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas ha fatto sapere che la proposta di Bersani e Casini di mettere pochi emendamenti alla legge Finanziaria a patto che la maggioranza non ponga la fiducia, «sarebbe uno scambio scellerato». Se, ha detto Vegas, «noi approvassimo degli emendamenti molto caratterizzanti faremo una Finanziaria diversa da quella che vorremo». E ha sottolineato che «la fiducia ci sarà anche perché è necessario che la Finanziaria venga approvata in tempi brevi in questo periodo di crisi». Vegas ha anche definito la Finanziaria come «la manovra di un buon padre di famiglia che cerca di far quadrare i conti».
Pd, Idv e Udc hanno annunciato la disponibilità a tagliare le proprie proposte, ma hanno chiesto al titolare del Tesoro di non bloccare la discussione nel merito blindando la manovra con la fiducia. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha parlato di «maxiesproprio del
Parlamento», Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha ribadito il "no" del suo partito alla «mannaia del voto di fiducia».
«Se il governo mette la fiducia si prende una responsabilità gravissima. E gli italiani devono saperlo», ha detto Pier Luigi Bersani, segretario del Pd. «Noi non siamo degli arruffapopolo - ha sottolineato il leader del Pd - siamo gente di governo e non vogliamo fare ostruzionismo. Abbiamo quattro o cinque proposte che vogliamo discutere: ne abbiamo diritto. Se non ce lo consentono allora é giusto che l'opinione pubblica lo sappia e noi glielo faremo sapere». (N.Co.)