L'opposizione ha dato un drastico tagli agli emendamenti, riducendoli a 49. L'annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa organizzata alla camera da tutti i gruppi dell'opposizione: Pd, l'Udc e l'Idv. Lo scopo è quello che il governo non abbia l'alibi dell'elevato numero di emendamenti per ricorrere al voto di fiducia.
«Abbiamo fatto tutti insieme la scelta di ridurre gli emendamenti a 49. In questo modo c'é l'assoluta possibilità politica e temporale - ha spiegato il capogruppo Pd alla Camera, Dario Franceschini - di andare a un confronto in aula senza il voto di fiducia mantenendo gli stessi tempi di approvazione, con il voto finale previsto per giovedì. Così non si può usare l'argomento, falso fin dall'inizio, che la fiducia viene posta a causa dell'atteggiamento
dell'opposizione». Quindi, se il dovesse comunque utilizzare il voto di fiducia, «quella sarebbe una scelta perché si vedono rischi sulla tenuta politica della maggioranza, di cui fra l'altro ci sono tracce».
Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, ha sottolineato che «con il ritiro degli emendamenti da parte dell'opposizione resta chiaro agli italiani che se il governo pone la fiducia é perché non si fida della maggioranza, pur avendo 100 deputati in più». Antonio Borghesi dell'Idv ha aggiunto che «questa volta l'opposizione é costretta a chiedere alla maggioranza di non fare ostruzionismo sul suo provvedimento, appunto la finanziaria». Mentre le opposizioni hanno tagliato gli emendamenti, «ci sono ancora piuì di 200 emendamenti della maggioranza non ritirati». (N.Co.)