All'orizzonte delle riforme compare il profilo dei nuovi ammortizzatori sociali. Che, nelle intenzioni del governo, saranno fondati su due pilastri: un'indennità di disoccupazione generalizzata per assistere chi perde il lavoro; una cassa integrazione gestita dagli enti bilaterali per affrontare le crisi aziendali. Il varo è atteso per fine marzo con un disegno di legge delega ad hoc, che prevederà una copertura strutturale anche per i cocopro.
Di riforma degli ammortizzatori si parla da almeno un decennio. La crisi economica e gli strascichi attesi per l'anno venturo l'hanno resa ancora più urgente. Nonostante le risorse accantonate dall'esecutivo si siano rivelate fin qui sufficienti ad affrontare l'emergenza (dei 32 miliardi stanziati per il biennio 2009-2010, alla fine di quest'anno dovrebbero risultarne spesi meno di sei, ndr), il superamento delle attuali forme di sostegno è auspicato da più parti. Perfino dal governatore di Bankitalia Mario Draghi che una decina di giorni fa ha sottolineato l'inadeguatezza di un sistema che lascia senza rete di protezione 1,2 milioni di lavoratori dipendenti e 450mila parasubordinati
Da ultimo il tema è stato rilanciato da Emma Marcegaglia. In un'intervista pubblicata sul Corriere della sera di giovedì scorso, il presidente di Confindustria ha definito la riscrittura di cassa integrazione, mobilità e affini «un tema essenziale, su cui insistere. Non in una logica assistenziali sta – ha aggiunto la leader degli industriali – ma puntando molto sulla formazione. In azienda e sul territorio».
Dal ministero del Lavoro fanno sapere che su questi temi il governo è già all'opera. Il canovaccio da seguire resta quello annunciato domenica scorsa da Bologna dallo stesso ministro Maurizio Sacconi, durante l'inaugurazione di un circolo intitolato al compianto giuslavorista Marco Biagi: inserire i nuovi ammortizzatori sociali nel disegno di legge delega con il nuovo statuto dei lavoratori che sarà approvato dal Consiglio dei ministri a fine marzo. Su cui poi avviare il confronto con le parti sociali.
Come detto, la riforma si muoverà su due binari. Da un lato, verrà introdotta un'indennità di disoccupazione «generalizzata», destinata a chi ha perso il lavoro (ma non ai disoccupati lungo corso) e finanziata con i contributi versati (senza alcun peso, quindi, sulla fiscalità generale). Dall'altro, si passerà dall'odierna cassa integrazione guadagni gestita dall'Inps a un meccanismo affidato agli enti bilaterali che servirà, come ha ricordato Sacconi, «soprattutto a conservare il rapporto di lavoro quando può ridursi il volume della produzione o anche le ore lavorate». Ma tale passaggio di consegne, spiegano dal dicastero di via Veneto, avverrà in maniera graduale.
Nello stesso solco dovrebbero inserirsi altri due mutamenti attesi da tempo: la previsione di un sostegno di tipo strutturale (e non "una tantum" come quelli varati con i provvedimenti anti-crisi dell'ultimo biennio e implementati con le successive manovre finanziaria) per i cocopro; la possibilità di consentire ai professionisti in difficoltà di usufruire di una copertura che dovrebbe essere alimentata da un meccanismo assicurativo gestito dalle casse professionali, senza quindi interventi dello stato. Se così fosse resterebbe da capire cosa accadrebbe della delega contenuta nel cosiddetto "collegato lavoro", attualmente all'esame della Camera per il terzo passaggio parlamentare e calendarizzato in aula per il 25 gennaio. Al suo interno, infatti, è già contenuta una delega all'esecutivo a intervenire sugli ammortizzatori nei prossimi 36 mesi.
Nel frattempo dovrebbe essere portato a compimento l'intervento sull'offerta formativa per i lavoratori. Nel definire il 2010 come l'anno della formazione, Sacconi ha più volte ricordato che sul piatto ci sono 2,5 miliardi di euro (di cui 1,3 miliardi provenienti dal Fondo sociale europeo, 650 milioni dai Fondi di rotazione e 600 da quelli interprofessionali). Entro gennaio, infatti, il ministro del lavoro conta di chiudere l'accordo con regioni e parti sociali per arrivare al nuovo orientamento su come spenderli.