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Milleproroghe: lo scudo fiscale
riapre i termini di adesione

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31 Dicembre 2009
Il calendario misura per misura

La riapertura dei termini dello scudo fiscale entra da oggi in vigore. Con la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» n.302 di ieri del Dl milleproroghe i contribuenti con capitali detenuti all'estero avranno una nuova possibilità per far rientrare in Italia beni e partecipazioni. Il costo della nuova emersione sarà più salato, rispetto a quello pagato da quanti hanno scelto di aderire entro il 15 dicembre scorso. Per rimpatri e regolarizzazioni effettuate dopo quella data e fino al 28 febbraio prossimo, l'imposta sostitutiva sale dal 5 al 6 per cento; per chi invece vorrà prendere tempo fino al 30 aprile dovrà pagare il 7 per cento, aderendo allo scudo a partire però dal prossimo primo marzo.

L'articolo 1 del milleprorghe (Dl n. 194 del 2009) non si limita alla sola riapertura dei termini. Per "stimolare" i contribuenti con capitali detenuti illecitamente all'estero, viene previsto (come anticipato dal Sole 24 Ore il 22 dicembre scorso) il raddoppio dei termini di accertamento. Il fisco avrà così non più quattro ma otto anni per stanare gli evasori che hanno portato i beni oltre confine.

Lo scudo fiscale apre, dunque, il consueto valzer di proroghe che da decenni va in scena alla fine dell'anno. Dal fisco all'ambiente, dall'istruzione alla pubblica amministrazione, dalla difesa alla giustizia. Ogni aministrazione mette sul piatto gli argomenti da rinviare al prossimo anno. E non sono mai pochi (la tabella qui a fianco prova a riassumerli). Vediamo in sintesi, oltre lo scudo, i principali differimenti.

Fisco
In materia tributaria merita attenzione il rinvio al 31 marzo 2010 e e al 31 marzo 2011 per l'approvazione degli studi di settore da utilizzare per gli anni di imposta 2009 e 2010. Un differimento che trova la sua ratio nell'esigenza di calibrare per altri due anni l'impatto degli studi di settore con gli effetti della crisi.
Partenza soft per le dichiarazioni mensili dei sostituti d'imposta. Nel 2010 l'adempimento sarà sperimentale e solo nel 2011 diventerà obbligatorio.
Via libera anche alla proroga fino al 30 settembre 2010 per lo stop ai versamenti di imposte e contributi dovuti dai terremotati dell'Abruzzo. Sarà un'ordinanza di Palazzo Chigi a individuare le categorie che potranno beneficiare della sospensione.
Per i bagnini la buona notizaia arriva dal comma 21 dell'articolo 1: le concessioni demaniali maritime con finalità turistico-ricreative saranno valide fino al 31 dicembre 2015.

Alitalia
Riaperta fino al 31 gennaio 2010 la possibilità per i vecchi azionisti Alitalia di convertire obbligazioni e azioni in titoli di Stato (si veda «Il Sole 24 Ore» del 27 dicembre 2009).

Avvocati
Fino all'entrata in vigore della riforma della professione forense e comunque non oltre il 31 dicembre 2010 (come stabilito dall'articolo 2 del decreto legge n. 194 del 2009), resteranno in carica sia il Consiglio nazionale forense sia gli ordini degli avvocati.

Infrastrutture e trasporti
Dal rinvio al 31 dicembre 2010 del divieto ai neopatentati di condurre autoveicoli con potenza superiore a 50 kw/t al rinnovo ancora per un anno per il divieto degli arbitrati. Sono solo alcune delle norme che compongono l'articolo 5 del Dl 194, dove trova posto anche la proroga del blocco delle tariffe con esclusione di quelle aeree e ferroviarie.

Sanità
Sì alla proroga del pay back per tutto il 2010 (articolo 6 del Dl 194). È questa la principale novità contenuta nella versione definitiva del decreto milleproroghe che arriva oggi in Gazzetta Ufficiale e che portà con sé anche l'allungamento delle rate per l'indennizzo dei soggetti danneggiati dalle vaccinazioni (da cinque a quindici anni), nonché il rifinanziamento di alcune attività dell'Istituto superiore di sanità (sorveglianza dei fattori critici e gestione dei registri nazionali), già previsto nella finanziaria 2001 e ribadito poi nelle manovre del 2004 e del 2007.
Ma è l'allungamento del pay back, fortemente voluto dalle aziende, la modifica più rilevante dell'ultima ora. Le imprese farmaceutiche potranno a questo punto continuare a versare direttamente alle casse regionali il proprio contributo per coprire lo sforamento del tetto di spesa farmaceutica, piuttosto che subire il taglio dei listini del 5 per cento.

31 Dicembre 2009
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