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Riparte il processo telematico

di Marco Bellinazzo

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2 gennaio 2010
Il testo del decreto
TABELLA / I punti chiave

Rilancio del percorso di digitalizzazione del processo civile e penale. Potenziamento delle notifiche online attraverso la posta elettronica certificata obbligatoria. Trasferimenti d'ufficio per coprire i posti vacanti nelle sedi disagiate. Proroga al 31 dicembre 2010 per circa 3mila magistrati onorari in scadenza.

È questo il perimetro delle misure urgenti in materia di giustizia varate dal Consiglio dei ministri a metà dicembre e pubblicate sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 302 del 30 dicembre 2009.
Il decreto legge 193 del 2009, dunque, dà mandato al ministero della Giustizia di individuare e riscrivere «le regole tecniche per l'adozione nel processo civile e nel processo penale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione». Il ministero dovrà provvedere entro 60 giorni dalla conversione in legge del Dl 193. Le attuali norme tecniche del processo civile telematico, se non confermate, potranno essere applicate solo fino a quel momento.
Sia in ambito civile che penale – ad eccezione di quelle rivolte all'imputato – tutte le comunicazioni e le notificazioni dovranno essere effettuate per via telematica mediante posta elettronica certificata.
La novità, che punta a velocizzare i procedimenti cancellando le "pause" derivanti dai tradizionali metodi di notifica degli atti, sarà introdotta progressivamente negli uffici giudiziari. A cominciare da quelli riconosciuti idonei da Via Arenula entro il 1° settembre 2010. Il ministero della Giustizia dovrà consultare l'avvocatura generale dello Stato, il Consiglio nazionale forense ed i consigli dell'ordine degli avvocati interessati. Viaggeranno sul web, infatti, tutte le notifiche al legale disposte nel corso del procedimento e tutte le comunicazioni ai consulenti. A tal fine, come già in parte previsto dalla legge 2 del 2009, tutti i professionisti coinvolti nei processi dovranno rendere disponibili attraverso l'albo il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il codice fiscale.
Per incentivare l'informatizzazione del servizio giustizia il Dl 193, inoltre, ribalta l'attuale modello delle spese per le copie che di fatto penalizza quelle elettroniche, stabilendo che l'importo per il rilascio di quelle in formato cartaceo dovrà costare almeno il 50% in più.
Il ministero della Giustizia dovrà favorire poi il pagamento online, con carte di credito o bancomat, delle spese processuali, delle pene pecuniarie e delle sanzioni amministrative, fissando entro marzo le specifiche tecniche e stipulando convenzioni con gli intermediari abilitati.
Contro l'emergenza dei vuoti negli organici delle sedi disagiate, e in particolare nelle procure meridionali, il Csm, fino al 31 dicembre 2014, potrà trasferire d'autorità i magistrati con almeno quattro anni di anzianità e che prestino servizio in una sede distante oltre 100 chilometri dalla nuova destinazione.
Il problema delle carenze d'organico si è aggravato da qualche anno a causa del divieto sancito con la riforma dell'ordinamento giudiziario di inviare nelle sedi disagiate magistrati di prima nomina. E non sono stati sufficienti a risolverlo incentivi economici e di carriera. Il trasferimento d'ufficio – criticato da Csm e dall'Associazione nazionale magistrati – rappresenta dunque l'estremo tentativo per assicurare l'operatività degli uffici giudiziari più esposti. Sono quattro (Enna, Mistretta, Sciacca e Nicosia) le procure che non hanno più sostituti, mentre percentuali di scopertura oltre il livello di guardia si registrano a Crotone (83%), Gela e Barcellona Pozzo di Gotto (80%), Termini Imerese (78%), Vigevano (75%), Ragusa, Melfi, Paola, Ivrea (67%) e Locri (62%).
Per mitigarne l'impatto del trasferimento obbligatorio, il Dl 193 ha previsto peraltro una serie di paletti e benefici per i destinatari del provvedimento: la durata dello spostamento è temporanea; dopo due anni si potrà chiedere di andarsene e dopo quattro si avrà la garanzia di tornare nella sede di provenienza; scatterà una deroga al divieto di passare da una funzione all'altra, qualora nella stessa regione vi siano più distretti; non potranno essere trasferiti i magistrati che hanno figli con meno di tre anni e quelli in servizio presso uffici in cui si determinerebbero vacanze superiori al 20% dell'organico.
Con il trasferimento d'ufficio si otterranno, in ogni caso, il raddoppio dello stipendio e dell'anzianità di servizio. Sono stati già stanziati 2,9 milioni per l'anno 2010 e 2,5 a decorrere dal 2011.
Infine, il Dl 193 evita l'uscita di scena di circa 3mila giudici onorari (Got) e vice procuratori onorari il cui incarico scadeva entro il 31 dicembre 2009 e per i quali non è consentita un'ulteriore conferma. In pratica, potranno restare in servizio fino alla riforma organica della magistratura onoraria e, comunque, fino alla fine del 2010.

2 gennaio 2010
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