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Per il nuovo redditometro sperimentazione entro l'anno

di Marco Mobili e Giovanni Parente

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15 marzo 2010

Il redditometro del futuro non guarderà più al solo possesso di beni o investimenti ma dovrà misurare la reale capacità di spesa del contribuente in relazione al reddito dichiarato al fisco. Non solo. Dirà addio ai coefficienti e soprattutto dovrà essere uno strumento semplice, alla portata di qualunque contribuente. Una sorta di misuratore "fai da te" della capacità contributiva e della quota che il fisco si aspetta dal singolo soggetto che ha investito o speso somme di particolare importo.
A tratteggiare il progetto e i tempi che porteranno al varo entro fine anno del redditometro 2010 è lo stesso direttore Accertamento dell'agenzia delle Entrate, Luigi Magistro.

Il cantiere è già aperto. La fase progettuale è impostata e siamo d'accordo, precisa Magistro, con associazioni e professionisti per avviare un tavolo tecnico di confronto non appena avremo i primi modelli su cui ragionare insieme. «Dovremo arrivare al nuovo prototipo in modo condiviso».

Le tappe sono quattro: il tavolo con associazioni e commercialisti che partirà subito dopo Pasqua per elaborare un prototipo prima dell'estate; ci saranno poi i passaggi normativi per il varo del nuovo decreto; la sperimentazione; il varo entro la fine dell'anno.

Un percorso complesso e che nelle intenzioni dovrà portare a uno strumento più affidabile. A differenza del redditometro attuale, che fa riferimento a pochi elementi significativi di capacità contributiva, alcuni dei quali anche obsoleti, spiega il direttore dell'Accertamento: «Il nuovo redditometro dovrà poggiare su una base di elementi da considerare molto più vasta rispetto ai 6/7 attuali. Parliamo di due-tre volte di più, e sarà basata su una metodologia statistico-matematica che cercherà le relazioni esistenti tra questa enorme massa di elementi e la capacità reddituale del soggetto». Il tutto differenziandola anche sulla base della composizione del nucleo familiare. Dunque un redditometro fondato su valori reali ed elementi di spesa effettiva, e non su ipotetici valori o coefficienti. «Questa almeno è l'idea su cui stiamo lavorando».
Andranno in pensione caravan, roulotte e cavalli, per intenderci. «Con il nuovo reddditometro – precisa ancora Magistro – ci esprimeremo su valori effettivi. Al di là delle potenze fiscali, punteremo alla spesa effettivamente sostenuta dal soggetto, perché è la spesa a essere sintomatica del reddito posseduto».

Anche la costruzione di un campione significativo su cui poi sarà sperimentato il prototipo del nuovo redditometro partirà dalle migliaia di dati raccolti per la "campagna d'azione 2010" e da tutti i dati già in possesso delle banche dati del fisco. Infatti, mentre si lavorerà al nuovo strumento, la lotta all'evasione non si arresterà. Il fisco è pronto a rilanciare ancora con l'accertamento sintetico. Già nel 2009, rispetto all'anno precedente, gli accertamenti sintetici sono aumentati dell'81%, facendo registare una maggiore imposta pari a 460 milioni di euro. Di particolare rilievo, ricorda Magistro, anche il dato delle definizioni con adesione, cresciute addirittura del 149% con una maggiore imposta definita di 59 milioni.

Sui soggetti da colpire, il quadro appare già pronto. «Con alcune campagne di raccolta sul territorio – precisa Magistro – abbiamo riscontrato 340mila situazioni che vanno dai leasing ai centri benessere, dalle auto alle piscine, cui si aggiungono gli elementi che rileviamo dai nostri sistemi». Una massa di oltre 650mila elementi che hanno fatto accendere la spia dell'evasione su 300mila contribuenti: «Il bacino su cui quest'anno concentreremo la nostra azione di controllo». La legge indica un obiettivo per il 2010 di 25mila controlli «ma noi contiamo di farne molti di più, come è accaduto nel 2009, quando siamo passati dai 15mila previsti ai 28.316 chiusi a fine anno».

Redditometro e studi di settore viaggeranno comunque insieme. Dipenderà dalle differenti situazioni. L'accertamento sintetico e quello con gli studi di settore consentono di operare sulla massa di contribuenti. «Ma soprattutto – chiude Magistro – sono due strumenti che devono avere una valenza preventiva».

Efficace purché trasparente (di Salvatore Padula)

15 marzo 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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