Quando i secondi superano i primi. In attesa della busta arancione che, secondo le ultime previsioni, solo dal prossimo anno certificherà a tutti gli italiani l'ammontare del primo assegno della pensione obbligatoria (il cosiddetto primo pilastro), nell'immediato prenderà il via il "progetto esemplicativo": un'iniziativa varata dalla Covip che, con un "solo" anno di ritardo, fornirà nel 2010 agli iscritti a una delle diverse forme di previdenza complementare (secondo pilastro) la stima dell'importo che percepiranno dalla pensione di scorta.
Le singole proiezioni saranno elaborate sulla base delle informazioni specifiche di ogni aderente (contributi versati, la rischiosità del comparto scelto o la distanza temporale dalla quiescienza), delle peculiarità dei diversi fondi pensione, delle stime di rendimento e delle ipotesi tecniche per il calcolo della rendita definite dalla Covip in modo uniforme. Una «bussola» per aiutare il lavoratore nell'adozione della scelta giusta: come per esempio il livello di contribuzione. Ipotizzando di destinare ai fondi pensione il 10% del proprio reddito netto, le diverse figure-tipo individuate nelle schede pubblicate a lato avranno la possibilità di incrementare il loro tasso di sostituzione complessivo da un minimo del 2,7% dell'impiegata con pochi anni di distanza dalla pensione, a un massimo del 12,6% del lavoratore precario con un contratto CoCoPro. Percentuali che vanno a mitigare le sensibili differenze tra il primo assegno pensionistico e l'ultimo reddito percepito dai lavoratori, dipendenti o autonomi.
Quote che è possibile incrementare con una contribuzione aggiuntiva, sfruttando ulteriormente i benefici derivanti dalla deducibilità fiscale dei contributi, fino a un massimo di 5.164 euro l'anno. «Nell'ipotesi di un versamento maggiorato del contributo soggettivo di un ulteriore 5% – spiega Alberto Cauzzi, amministratore delegato di Epheso A.I. Srl – il giovane lavoratore dipendente, per esempio, riuscirebbe a portare il tasso di sostituzione complessivo al 71,2%, dal 65,1% dell'ipotesi generale di partenza». Ma considerando anche la possibilità di prevedere la reversibilità della rendita a favore della moglie di cinque anni più giovane, il lavoratore dipendente riporterebbe il proprio tasso di sostituzione al 65,8%. Tutte variabili da prendere in considerazione nelle simulazioni che aiutano a decidere con maggior consapevolezza il proprio futuro previdenziale. Valutazioni che spesso vengono rimandate alle proverbiali calende greche, aggiungendo rischio a rischio: ogni anno di ritardo nella decisione in materia previdenziale può significare una rendita ridotta anche del 5 per cento.
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