27 ottobre 2005 |
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Hyundai |
Tornando sulla terraferma, il costruttore coreano numero uno, Hyundai Motor, ha comunicato che nel terzo trimestre i profitti sono lievitati del 27%, in questo caso più delle attese, a causa del successo oltreoceano di modelli come Sonata e Santa Fe.
L'utile netto è salito a 535 miliardi di won (pari a 512 milioni di dollari) alla fine di settembre, contro i 421 miliardi di un anno fa. Vanno avanti a tutta birra i piani del presidente Chung Mong Koo che punta a costruire nuovi stabilimenti negli Stati Uniti in Cina e in India, ma che sta anche considerando l'ipotesi di aprire un impianto in Europa, nella Repubblica Ceca, per spingere sull'acceleratore delle vendite anche nel Vecchio Continente. L'obiettivo dichiarato è diventare, in tandem con l'affiliata Kia, una delle "cinque grandi" planetarie entro il 2010. In particolare, fra il 1999 e il 2004 Hyundai ha venduto negli Stati Uniti 418.615 fra auto e suv (sport utility vehicles) rispetto al precedente dato di 164.190. Dal 2002 il marchio coreano è al quarto posto sul mercato americano tra gli stranieri dopo Toyota, Honda e Nissan. Quanto alla Cina, Hyundai sta costruendo la seconda fabbrica (vicino a Pechino, dove la prima realizza 300mila auto all'anno). Il traguardo è costruire un milione di veicoli entro il 2010, pari a un quinto della produzione totale, per battersi alla pari con colossi come Gm, Volkswagen e Toyota sul proscenio del terzo mercato mondiale. Nella prima metà dell'anno Hyundai ha venduto in Cina oltre 108mila auto, l'8,3% in più contro il +5% del 2004.Le Top News del Sole 24 ORE sul telefonino. | TOP al 48224 |
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