Utili record nel 2005 per il colosso British Petroleum - la seconda compagnia petrolifera mondiale - grazie alle impennate del costo del greggio registrate lo scorso anno.

Il gruppo Bp ha segnato un rialzo del 30,8% dell'utile netto a 22,34 miliardi di dollari su un fatturato salito a 255,16 miliardi (da 202,77 nel 2004) e una produzione a circa 4 milioni di barili al giorno. Per l'anno in corso la compagnia stima una produzione tra 4,1 e 4,2 milioni di barili al giorno a un prezzo medio di 40 dollari al barile ed entro il 2010 una produzione in rialzo del 4 per cento. Fino al 2008 il gruppo conta di distribuire ai propri azionisti tra 50 e 65 miliardi sotto forma di dividendi (19 miliardi) e riacquisto di titoli (21 miliardi) se il prezzo del petrolio resterà sopra 41 dollari. Gli investimenti 2006 sono calcolati a 15 miliardi, con un raddoppio nella raffinazione, mentre è prevista anche una vendita di attività per il valore di 3 miliardi. La produzione della raffineria in Texas, chiusa da 4 mesi a causa dei danni causati dagli uragani nell'ultima parte del 2005, riprenderà a funzionare entro il primo trimestre di quest'anno. Il calo di produzione dell'1,8% nell'ultimo trimestre del 2005 ha impedito a Bp di eguagliare il grande risultato messo a segno dalla Exxon, che lo scorso 30 gennaio ha annunciato utili trimestrali netti record a 10,7 miliardi di dollari. Alla Borsa di Londra i titoli Bp cedono oltre il 2% per la delusione non tanto sui conti 2005, bensì su quelli del quarto trimestre, inferiori alle attese (+22,4% l'utile netto a 3,68 miliardi).