Edf archivia il 2005, primo anno della sua introduzione in Borsa, con un utile netto raddoppiato a 3,242 milioni di euro, un Ebitda in aumento del 3,6% a 13 miliardi e un fatturato in rialzo del 10,6% a 51,1 miliardi, complici gli alti prezzi dell'energia e la crescita delle attività in Europa.
E mentre il settore è in fermento con la battaglia per la conquista della spagnola Endesa, il gruppo francese scalda i motori per possibili acquisizioni all'estero.
È dunque positivo il bilancio del debutto sul Cac 40 avvenuto il 21 novembre scorso, che ha portato a un rafforzamento della struttura finanziaria con un cash flow operativo in crescita del 6% a 9,5 miliardi e un indebitamento ridotto dell'8,6% a 18,6 miliardi. «Il 2005 - ha commentato il Presidente Pierre Gadonneix - è stato un anno storico per Edf che ha ritrovato la buona salute finanziaria e intende sviluppare le sue potenzialità di gruppo energetico di riferimento in Europa in un momento caratterizzato dall'incertezza degli approvvigionamenti e da nuovi vincoli ambientali». Il consiglio di ammnistrazione proporrà agli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,79 euro per azione.
Nell'esercizio in corso, ha spiegato Gadonneix, «tutto il nostro team si concentrerà sul miglioramento delle performance e sull'attuazione del piano di investimenti annunciato in vista della scadenza del primo luglio 2007» per l'apertura del mercato energetico.
In un'intervista a Les Echos, il numero uno di Edf ha poi annunciato che il colosso francese è pronto a esaminare «importanti operazioni» di acquisizione nei paesi in cui non è presente, come Spagna e Benelux. «Abbiamo osservato molto attentamente cosa sta accadendo - ha spiegato Gadonneix - In particolare nei mercati dove non siamo presenti, come Spagna e Belgio. Vedo che aziende spagnole e belghe sono presenti in Francia. All'inverso non è propriamente così».
Edf ha già previsto di dedicare 8 miliardi di euro nei prossimi 3 anni per la crescita esterna.