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13 febbraio 2006 |
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Volkswagen studia un orario di lavoro più lungodi Chiara Bussi |
Non basteranno i 20mila tagli già annunciati per i prossimi tre anni per il rilancio del gruppo Volkswagen: secondo le indiscrezioni raccolte dalla stampa la casa di Wolfsburg studia un allungamento dell'orario di lavoro senza compensazioni salariali.
Per il settimanale Der Spiegel e il quotidiano Bild il colosso tedesco punta infatti a rispondere al calo degli ordini prolungando l'orario dalle attuali 28,8 a 35 ore settimanali per arrivare, in alcuni settori come quelli legati allo sviluppo, a reintrodurre la settimana di 40 ore. Secondo il periodico Focus il gruppo proporrà al sindacato dei metalmeccanici una riduzione del 20% del salario dei suoi dipendenti. Il presidente del numero uno dell'auto in Europa punterebbe infatti ad estendere a tutti i lavoratori il contratto attualmente in vigore per gli addetti alla produzione della Touran, ai quali non vengono pagate le pause di lavoro e che lavorano fino a 42 ore alla settimana con una paga lorda di 2600 euro, analoga a quella percepita dagli altri dipendenti che lavorano solo 28,8 ore alla settimana. E se il sindacato dovesse rifiutare la proposta, scrive Focus, l'azienda potrebbe dichiarare non più valido il contratto di lavoro firmato nel 2004, minacciando anche di procedere a licenziamenti del personale. Dal quartier generale il presidente del consiglio di fabbrica centrale Bernd Osterloch ha affermato di non essere stato informato dei progetti. «L'azienda - ha detto - ci deve prima presentare la sua analisi della situazione, poi vedremo se il consiglio di fabbrica appoggerà questo orientamento». Mentre il responsabile del marchio Volkswagen, Wolfgang Bernhard, ha fornito maggiori dettagli sul piano di rilancio che ha l'obiettivo di aumentare la produttività del 30% nei prossimi tre anni e che potrebbe portare anche alla chiusura di alcuni stabilimenti. «Per le aree non competitive - ha spiegato - potremmo anche considerare la chiusura. Oppure, potremmo cercare un partner che rilevi le attività migliori, salvaguardando l'occupazione». Il capo del personale, Horst Neumenn, ha poi chiarito che rispetto ai prospettati tagli di 20 mila posti, circa 14 mila addetti potrebbe scegliere la via del pensionamento, mentre la riduzione di altri 6 mila posti potrebbe passare per la chiusura degli impianti di componentistica.Tornando ai risultati, il 2005 si è chiuso con un utile operativo, prima delle voci non ricorrenti per 351 milioni, in aumento del 54,3% a 3,14 miliardi, mentre il dividendo è salito a 1,15 euro per azione dagli 1,05 euro di un anno prima. Per il 2006 Volkswagen prevede un utile operativo prima delle partite non ricorrenti in miglioramento rispetto al 2005 e vendite in lieve aumento.
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