British Petroleum, il colosso petrolifero britannico numero uno in Europa e secondo al mondo ha annunciato un netto rialzo degli utili del terzo trimestre (in linea con le previsioni), grazie agli alti prezzi del greggio e agli elevati margini di raffinazione.

Pesano però sui risultati i devastanti uragani che hanno colpito le coste Usa negli ultimi mesi, bloccando anche per diverse settimane gli stabilimenti petroliferi del Golfo del Messico. Gli utili sono cresciuti del 27% a 5,33 miliardi di dollari (le attese erano per un risultato tra i 5,17 e il 5,6 miliardi), pur essendo diminuita la produzione del 2% a 3,82 milioni di barili di greggio al giorno a causa soprattutto gli uragani Katrina e Rita. Esclusi gli oneri straordinari e tenendo conto della variazione del valore delle scorte gli utili si attestano invece a 4,41 miliardi di dollari, con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 16,3 per cento. «I recenti uragani negli Usa hanno avuto riflessi sui nostri risultati. Tuttavia, la performance di fondo è solida, amplificata dagli elevati seppur volatili prezzi del petrolio, del gas e dei derivati», ha sottolineato l’amministratore delegato, John Browne, dicendosi ottimista su un futuro che vedrà probabilmente i prezzi rimanere «ben sostenuti» nel corso dell'inverno. British Petroleum è la prima delle grandi compagnie petrolifere mondiali a
diffondere i risultati trimestrali sospinti dal record del prezzo del greggio a 70,85 dollari al barile fatto segnare il 30 agosto dopo l’arrivo sulle coste Usa degli uragani Katrina e Rita. Nelle prossime due settimane le cinque maggiori corporation del settore dovrebbero diffondere i dati trimestrali con un utile complessivo prossimo a 26 miliardi di dollari, il 23% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.