British Telecom, principale operatore tlc britannico, chiude il terzo trimestre (settembre-dicembre), con utili prima delle tasse in lenta crescita a 568 milioni di sterline (circa 800 milioni di euro) dai 558 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente (+2%), quando incassò 249 milioni di sterline per la vendita di Eutelsat e Starhub.
Le vendite, al contrario, risultano in aumento del 7,9% a 4,95 miliardi di sterline. Il risultato è in ogni caso migliore delle attese degli analisti, che puntavano su un utile di 371 milioni di sterline e su vendite pari a 4,85 miliardi. Quanto all'ebitda, la compagnia telefonica britannica registra un calo dell'1% a 1,4 miliardi di sterline (contro gli 1,36 miliardi stimati). L'aumento dei ricavi, secondo quanto sottolinea la stessa società, guidata dal ceo Ben Verwaayen, si deve molto alle connessioni Internet a banda larga e ai servizi di rete per aziende (che ormai pesa per un terzo delle vendite totali), business cresciuto del 42% a 1,607 miliardi di sterline con 7 milioni di connessioni. D'altra parte, nonostante il programma di taglio dei costi, i ricavi per la telefonia tradizionale continuano a segnare il passo e nel periodo sono calati del 10 per cento.
«Gli utili per azione - ha commentato Verwaayen - aumentano del 4% a 5,1 pence e confermano un trend che continua da quindici mesi. La capacità di fare profitti del settore Retail cresce considerevolmente grazie ai nuovi prodotti e adesso offre serizi in 160 paesi. In più la crescita della banda larga continua a essere molto forte. La trasformazione del business, quindi, garantisce creazione di valore per clienti e azionisti».