Terzo trimestre da record per la società petrolifera norvegese Statoil, che grazie alla spinta del caro greggio ha chiuso il periodo luglio-settembre con utili netti in crescita del 50%, a 8,7 miliardi di corone, 1,1 miliardi di euro, contro i 5,8 miliardi di un anno prima.

Sul periodo in esame, ha precisato la società, il prezzo del greggio ha registrato una crescita media del 35%, mentre quello del gas del 17%, fattori che hanno consentito al fatturato di raggiungere 105,14 miliardi di corone, 13,48 miliardi di euro, contro gli 82,5 miliardi di un anno prima. Sulla piazza di Oslo le azioni Statoil hanno registrato un rialzo del 2%, toccando 141,50 corone. "Per Statoil il terzo trimestre è stato un altro trimestre di forte performance, caratterizzato dagli elevati prezzi di gas e greggio, aumento della produzione buoni margini di profitto e un output regolare delle raffinerie", ha commentato l'amministratore delegato di Statoil Helge Lund. "Ancora una volta possiamo presentare dei risultati da record". La società ha riferito che la produzione dai suoi impianti offshore nelle acque norvegesi è aumentata del 10%, fino a 932.000 barili di petrolio equivalenti. La produzione nel resto degli impianti è cresciuta del 65% a 196.000 barile di petrolio equivalenti.