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Inflazione stabile al 2,1% annuo nel 2008

di Michele De Gaspari

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2 novembre 2007

Inflazione al consumo invariata nei prossimi dodici mesi intorno al 2,1% annuo, secondo l'indice dei prezzi armonizzato, così come nella precedente rilevazione trimestrale: è quanto emerge dall'indagine Sole 24 Ore-Banca d'Italia, condotta nel corso del mese di settembre presso un campione statistico di 454 imprese (250 operanti nell'industria e 204 nei servizi) con almeno 50 addetti, rappresentativo dell'universo (circa 25mila) delle imprese nazionali.

Le aspettative di aumento dei prezzi al consumo risultano, dunque, pressoché stabili, in linea con quanto si è registrato nelle ultime indagini; e si confermano, nello stesso tempo, di poco superiori agli analoghi dati di consenso, rilevati nel mese di settembre da altri sondaggi presso operatori ed esperti: 2,0% nella media del 2008 in Italia e nell'area euro, mentre per il 2007 i dati a consuntivo sono stimati pari all'1,9% in Italia e al 2,0% in Eurolandia, per gli indici armonizzati al consumo.

All'origine di questa stabilità delle aspettative di inflazione in Italia non vi sono, pertanto, fattori che manifestano un impatto di rilievo; restano significative, anche se con ridotta influenza, le tensioni sui mercati delle materie prime e i movimenti del tasso di cambio dell'euro nei confronti del dollaro, mentre la dinamica della domanda e il costo del lavoro non sembrano esercitare specifiche pressioni sui prezzi al dettaglio, allo stesso modo delle precedenti rilevazioni.

Per quanto concerne la situazione economica generale, il giudizio delle imprese peggiora rispetto alle precedenti rilevazioni, confermando i segnali provenienti dai principali indicatori congiunturali. E' in forte aumento la percentuale di aziende che ritiene l'attuale situazione meno favorevole rispetto a tre mesi prima (39% contro 14%), mentre scende al 7% (dal 25%) la quota di quelle che osservano un miglioramento. Sono più pessimiste, in particolare, le imprese del Nord-Est e quelle con meno di 200 dipendenti. Allo stesso modo, peggiorano le aspettative a breve termine sulle condizioni economiche in cui operano le imprese, a causa soprattutto della dinamica dei costi delle materie prime. Le condizioni per investire, a loro volta, appaiono in significativo deterioramento; un quadro di sostanziale stabilità interessa, per contro, il mercato del lavoro, con l'occupazione a tempo indeterminato in leggero recupero rispetto a quella a termine.

L'indagine Sole 24 Ore-Banca d'Italia è alla sua 32esima edizione, dall'avvio nel dicembre 1999; essa effettua un periodico monitoraggio - la cadenza è trimestrale - sulle attese di variazione dei prezzi al consumo in generale, le intenzioni di variazione dei propri listini espresse dalle imprese, la valutazione della situazione economica generale e delle condizioni in cui operano, le intenzioni di investimento. Il tutto su un orizzonte temporale di dodici mesi. I prezzi dei beni e servizi prodotti e venduti dalle imprese interpellate, infine, sono indicati in aumento del 2% in ragione d'anno. Il ritmo di crescita dei listini è inferiore a quanto dichiarato nella precedente indagine (2,5%), mentre il divario si riduce significativamente rispetto a quello previsto per l'indice generale armonizzato dei prezzi al consumo (2,1%), sempre per lo stesso periodo.

Sintesi dei risultati
Aspettative sull'inflazione al consumo per i prossimi 12 mesi
(variazioni % annue)
Indagine di:Italia
settembre 072,1
giugno 072,1
Attese di variazione dei prezzi di vendita per i prossimi 12 mesi
(variazioni % annue)
Indagine di:rispetto a 12 mesi fanei prossimi 12 mesi
settembre 071,82,0
giugno 072,92,5
Fattori che influenzano i prezzi di vendita delle imprese
(punteggi medi) (*)
Indagine di:Variazione
della domanda
Variazione
del costo
del lavoro
Variazione
dei prezzi delle materie prime
Variazione del tasso di cambio dell'euro
settembre 070,1-0,10,60,5
giugno 07000,60,3
(*) I giudizi delle imprese sulla direzione e l'intensità dell'influenza di ciascun fattore sul tasso di inflazione (forte/medio/modesto ribasso o rialzo) sono stati codificati su una scala da -3 a 3. La posizione neutrale è stata codificata con 0. Le risposte fornite dalle imprese sono ponderate con il numero di addetti per tenere conto dell'effetto dimensionale.


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