Nei confronti dell’influenza solo un vaccino adeguato è in grado di prevenire in modo efficace l’infezione. Attualmente non è disponibile un vaccino ad uso umano contro il virus influenzale H5N1, ma la ricerca in questo campo è attiva. Si prevede che, in caso di pandemia influenzale, un vaccino efficace nei confronti del virus responsabile possa essere disponibile nell’arco di 2-3 mesi. Per la profilassi e il trattamento dell’influenza sono disponibili alcuni farmaci antivirali, l’amantadina, la rimantadina e gli inibitori delle neuraminidasi (oseltamavir e zanamavir). I primi due possono essere utili contro i virus pandemici, ma presentano alcune controindicazioni, legate alla frequenza di effetti collaterali che provocano (insonnia, vertigini, nausea, problemi renali ed epatici) e ai limiti nel loro utilizzo (non vanno usati in soggetti di età inferiore ad 1 anno e in gravidanza). Alcuni sottotipi di virus influenzali, tra cui vari stipiti di H5N1, hanno dimostrato resistenza alla loro azione, un fenomeno che li rende inappropriati nel trattamento di infezioni umane da virus dell’influenza aviaria H5N1. Gli inibitori della neuraminidasi (solo zanamivir al momento è commercializzato in Italia) sono efficaci nei confronti dei virus di tipo A e B. Lo zanamivir è stato autorizzato esclusivamente negli adulti ammalati; non è stato autorizzato per il trattamento profilattico, anche se è stato segnalato un certo grado di efficacia. L’oseltamivir è autorizzato nell’Unione Europea per il trattamento dell’influenza in adulti e bambini di età superiore ad 1 anno, e anche per la prevenzione post-esposizione negli adulti e negli adolescenti. In generale gli inibitori della neuraminidasi riducono di circa un giorno la durata dell’influenza non complicata, ma devono essere somministrati il più presto possibile dal momento dell’infezione. Questi farmaci non sono una vera e propria cura per l’influenza, non sono in grado di contrastare in maniera efficace la moltiplicazione del virus una volta che l’infezione sia avvenuta, possono però rallentare la diffusione della pandemia. |