Speciali in evidenza
Speciale Smau
Speciale ambiente
Speciale scuola
Speciale Auto
Un anno di rincari
Speciale mutui
Voli low cost
Speciale ETF
Studi di settore
Risparmio energetico
Auto & fisco
Navigatori GPS
Musica Mp3
Guida alle facoltà
Come risparmiare
XV Legislatura
shopping 24

Servizi

Il Sole Mobile

Servizi Ricerca

Attualità ed Esteri

ARCHIVIO »

4 febbraio 2007

Il virus dei polli colpisce in Inghilterra

di Nicol Degli Innocenti

È allarme in Gran Bretagna per una nuova inattesa epidemia di influenza aviaria. Le autorità hanno confermato ieri che a uccidere oltre 2.600 tacchini in un allevamento inglese nel Suffolk è stato il virus H5N1, la variante che può essere trasmessa agli uomini con conseguenze fatali. È la prima volta che la presenza di questo ceppo virale, il più pericoloso, viene confermata in Gran Bretagna, dove lo scorso anno era morto solo un cigno.
Le autorità hanno subito attivato le misure di emergenza previste dalla normativa europea contro l'influenza aviaria, allestendo un cordone sanitario di tre chilometri e una zona di sorveglianza con un raggio di dieci chilometri attorno all'allevamento della società Bernard Matthews, il maggiore produttore di tacchini d'Europa. La polizia impedisce l'accesso al grande allevamento di Lowestoft, una ex base militare americana nell'Inghilterra orientale, mentre tutti i 159mila animali presenti dovranno essere abbattuti per precauzione, ha fatto sapere il ministero per l'Ambiente, gli alimenti e gli affari rurali.
Gli esperti hanno confermato che si tratta del ceppo asiatico, lo stesso che ha già causato un'epidemia in Ungheria. Ma sono sorpresi:il il virus si diffonde attraverso gli uccelli migratori e il periodo di migrazione è la primavera.«Non ci saremmo mai aspettati un caso del genere in pieno inverno», ha commentato Colin Butter dell'Institute of animal health. Nel marzo scorso, un cigno morto di H5N1 era stato trovato in Gran Bretagna, ma le analisi avevano stabilito che l'animale aveva contratto il virus altrove ed era morto prima che il mare lo portasse sulle coste scozzesi.
C'è grande apprensione nel Paese, dove è ancora vivo il ricordo del morbo della mucca pazza e del suo impatto sull'economia. Il settore del pollame vale 3,4 miliardi di sterline e produce ogni anno 800 milioni tra polli e tacchini. Il presidente dell'associazione dei produttori ieri ha lanciato un appello ai consumatori, sottolineando che mangiare pollame non è pericoloso.
La temuta influenza aviaria, che dal 2003 ha provocato la morte di 164 persone, torna così d'attualità. Silenziosamente il virus ha fatto il suo corso, diffondendosi nei Continenti, dal Sudest asiatico la regione con il maggior numero di morti all'Africa, fino al cuore dell'Europa. Nel 2007, tuttavia, sembra aver accelerato la sua diffusione.
Mercoledì scorso le autorità nigeriane hanno annunciato ufficialmente la prima morte per virus H5N1 (confermata ieri dall'Oms). Si tratta di una donna di 22anni deceduta a Lagos il 17 gennaio.
Oltre al Regno Unito, è l'Ungheria il Paese europeo a esser stato colpito quest'anno dal virus. L'ultimo focolaio il 29 gennaio, in un allevamento di oche nella contea di Csongrad. Le autorità hanno deciso l'abbattimento di tutte le 9.400 oche dell'azienda.
Rivive l'incubo aviaria anche il Giappone. Ifocolai accertati nel 2007 sono già quattro.L'ultimo, confermato lunedì dalle autorità sanitarie nipponiche, è stato registrato in un allevamento nella città di Takahashi, nella prefettura occidentale di Okayama.
In due fattorie a 60 chilometri di distanza l'una dall'altra, nella prefettura sudoccidentale di Miyazaki, le analisi avevano confermato la presenza del virus H5N1,che aveva portato alla morte in pochi giorni circa 7mila volatili. Oltre 110mila saranno ora uccisi,come prevede il piano di disinfestazione. Dopo gli abbattimenti di massa del 2004, in Giappone l'allarme aviaria sembrava circoscritto.
Il ministero della Salute italiano ha subito invitato alla calma: «Per quanto riguarda l'Italia, la vigilanza è permanente su tutto il territorio con circa mille prelievi al mese effettuati negli ultimi cinque mesi. Tutti gli esami hanno dato esito negativi e l'unico caso di influenza riscontrato ha interessato un allevamento di germani colpito a novembre da un normale virus a bassa patogenicità».



 

Suggerimenti

>Info quotazioni

A richiesta, via sms, la quotazione istantanea e in tempo reale del titolo che ti interessa

>Flash news

Scarica il programma gratuito, e ricevi sul tuo desktop le ultimissime notizie di economia e finanza

News