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MUTUI

Bellini (Woolwich): «Niente passi più lunghi della gamba»


Stefano Bellini, responsabile marketing, prodotti e canali remoti di Banca Woolwich, qual è l’effetto della “stretta” sui conti delle famiglie?
Penso che l'effetto di un aumento dei tassi nella misura di 25 punti base sui conti delle famiglie possa considerarsi limitato. Si consideri, infatti, che la differenza in termini di rata su di un mutuo di 100 mila euro di durata ventennale sarà pari ad un aumento di 13 euro, ovvero poco più di 150 euro all'anno. Il che non dovrebbe rappresentare un problema per le famiglie.

Ripercussioni sui mutui nuovi e avviati. Si teme per l'andamento delle compravendite e in genere per il mercato immobiliare?
In passato abbiamo constatato che esiste una relazione tra il livello dei tassi e la domanda dei finanziamenti immobiliari. Tuttavia pensiamo che un aumento dello 0,25% dei tassi non debba incidere in maniera significativa.

Meglio il tasso fisso o il variabile?
A nostro avviso la scelta dovrebbe dipendere da diversi fattori (e non essere determinata solo dalla valutazione sul tasso), come la propensione al rischio del mutuatario e le sue prospettive di crescita in termini di reddito netto annuo, e dovrebbe essere sempre fatta in modo tale da garantire, anche a distanza di anni, la sostenibilità della rata. Quindi il consiglio che possiamo dare alle famiglie è quello di valutare con attenzione la propria capacità di risparmio, evitando di fare il passo più lungo della gamba, eventualmente cercando formule di mutuo che consentano di modificare il regime di tasso con adeguata flessibilità. Il variabile mostra in genere più appeal presso la clientela, data la convenienza rispetto al fisso. Per coniugare certezza e convenienza si può puntare anche sui mutui a tasso variabile e rata costante: se i tassi cambiano si allunga o si accorcia la durata del rimborso, ma la rata mensile resta invariata. Questi sono prodotti finalizzati a rendere maggiormente “sostenibile” il mutuo per le famiglie, così come le formule di variabile a tasso protetto.

Tecnicamente come vengono ripartite le ricadute dell’aumento? Quanto pesano su banca e quanto su cliente?
Le ricadute della stretta ricadranno sul cliente dal punto di vista finanziario e sulla banca dal punto di vista del rischio.

Immaginate prodotti nuovi?
La gamma esistente dei nostri prodotti consente già ampiamente di far fronte alle decisioni di Eurotower.

Cosa vi aspettate dalla Bce di qui ad un anno, cosa cambierà per il mercato?
Ripeto, non ci aspettiamo nulla di eclatante.

Il mercato italiano si caratterizza per l'elevato peso delle erogazioni a tasso variabile, pari all'87 per cento dei nuovi contratti, contro una media del 54 per cento per l'area dell'euro. Come mai?
A noi il dato in termini di erogazioni risulta essere quasi al 70% dei nuovi contratti. E questa prevalenza si può ricondurre al fatto che il prodotto a tasso variabile, con la sua rata più contenuta rispetto a quella del fisso, risulta essere maggiormente appetibile presso la clientela.

Un tasto delicato secondo le associazioni dei consumatori: quanto costa al cliente passare da un tasso variabile a una soluzione di mutuo protetto dalle variazioni dei tassi?
Il costo è veramente contenuto e ammonta a 103,29 euro a conversione.

Qual è la performance di Banca Woolwich rispetto all’andamento del mercato?
Banca Woolwich ha incrementato le erogazioni del 20% rispetto al 2004.



 

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