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CREDITO AL CONSUMO

La forte concorrenza aiuta ma è vietato abbassare la guardia

Il rincaro del costo del denaro non metterà a rischio il portafoglio di chi ha già scelto l’acquisto a rate, perché la formula utilizzata è nella maggioranza dei casi quella del tasso fisso: su questo non hanno dubbi né le associazioni dei consumatori né gli operatori che concedono i finanziamenti. Gli ultimi dati disponibili dell’Assofin, l’associazione del credito al consumo e immobiliare, mostrano che il settore è in continua ascesa. Nei primi 9 mesi del 2005 sono stati finanziati a rate 43,4 milioni di operazioni, in rialzo del 20% rispetto a un anno prima per un valore di 33,8 milioni di euro. Il problema semmai si pone per i nuovi contratti. Secondo Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin, i clienti non hanno nulla da temere, perché la competizione è talmente forte da tenere a freno i tassi applicati. Più caute le associazioni di consumatori: «Tutto dipende da come sono stipulati i contratti, credo comunque che i prossimi saranno più onerosi», dice Rosario Trefiletti di Federconsumatori che punta il dito contro la crescita del mercato del credito al consumo. «Molti sostengono che ci stiamo avvicinando ai Paesi più evoluti, io invece ritengo che ciò non sia vero e che sia semmai dovuto a un dato contingente dell’economia e del potere di acquisto delle famiglie che è già diminuito moltissimo». Mentre Fabio Picciolini, segretario nazionale nonché responsabile nazionale del settore credito e risparmio di Adiconsum invita i consumatori a tenere gli occhi ben aperti e a «diventare furbi e preparati, perché c’è il rischio che l’aumento sia ben oltre i 25 punti base, che si componga cioè di una parte già scontata e di una parte nuova».
«Non sono contro il credito al consumo – conclude Picciolini – ma non si può accettare che vi siano condizioni che arrivano a tassi oltre il 15-18%. Il credito al consumo può essere un ponte, ma deve esserlo a condizioni accettabili».



 

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