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INVESTIMENTI

Le mosse giuste per proteggere il portafoglio



Azioni, titoli di Stato, obbligazioni a breve, medio, lungo termine, fondi: dove si sentirà maggiormente l’impatto del rialzo dei tassi? Su quali investimenti è meglio puntare? Il Sole 24 Ore.com ha sentito il parere di alcuni esperti e delle principali associazioni a difesa dei consumatori. La decisione dei banchieri di Francoforte alza la cosiddetta curva dei rendimenti. Tutti devono adeguarsi all’aumento del costo del denaro e quindi chi si indebita paga più interessi, mentre chi concede credito guadagna di più.

«Il preannunciato rialzo tassi della Bce non ha modificato le nostre strategie di investimento – spiega Cosimo Marasciulo, responsabile obbligazionario/reddito fisso Pioneer Investment Management Sgr -. Il mercato monetario sta prezzando circa 75 punti base di rialzo. Se il nostro scenario dovesse realizzarsi, il graduale rialzo dei tassi nella Zona Euro non dovrebbe avere implicazioni di rilievo sui mercati finanziari». Le valutazioni del mercato azionario, spiega l’esperto, «continuano ad essere interessanti, pertanto continuiamo a prediligere in termini relativi l'investimento nel mercato azionario rispetto ai titoli di stato ed alle obbligazioni societarie». Per Alessandro Fugnoli di Abaxbank le ricadute saranno «molto moderate» per i risparmi dei piccoli investitori. Per chi invece vuole investire adesso, l’economista consiglia titoli di Stato indicizzati, che seguono il rialzo del costo del denaro. Sulla stessa lunghezza d’onda è Fabio Picciolini, segretario nazionale nonché responsabile nazionale del settore credito e risparmio di Adiconsum: «Chi ha acquistato titoli di Stato o riacquisterà nelle prossime aste sicuramente avrà un rendimento maggiore». In generale, comunque, spiega Picciolini, «consiglio di investire su qualcosa che si conosca, che abbia un rating, possibilmente in titoli quotati. Attenzione al fai-da-te».

Altroconsumo raccomanda a chi ha già in portafoglio titoli di Stato di tenerseli ben stretti fino alla scadenza «proprio sulla base dell'aspettativa di nuovi aumenti dei tassi d'interesse». Dice Vincenzo Somma, responsabile del settore economico-finanziario: «Non comprerei titoli italiani, che offrono rendimenti risicati – spiega ancora l’esperto -. Piuttosto preferirei obbligazioni in dollari e corporate, scegliendo molto bene fra società con rating eccellente, ma non mi fiderei troppo dei fondi cosiddetti ad alto dividendo: spesso si tratta di rispolveratine di marketing poi non seguite da cedole commisurate alle attese. A un parente direi di non comperarli». Tra le piazze più interessanti, Somma cita quella di Londra, che «ha ottime potenzialità».



 

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