All'agenzia delle Entrate e all'Abi le nuove istruzioni operative sono alla firma, ma sull'F24 telematico sale la protesta.
A dar fuoco alle polveri è Alleanza nazionale che ha più volte chiesto al Governo la proroga dell'obbligo di pagamento online per ititolari di partita Iva (si veda il servizio a parte). A cinque giorni dall'entrata in vigore dell'obbligo previsto dalla manovra bis (Dl 223/06,convertito dalla legge 248/06) sale la tensione tra professionisti e amministrazione finanziaria. La Lapet, associazione dei tributaristi, minaccia di sospendere l'invio delle dichiarazioni telematiche in scadenza a ottobre.
Alla vigilia del varo della Finanziaria 2007, che verrà presentata alla Camera, la protesta contagia anche il Parlamento. «Domani ( oggi, ndr) — dichiara il presidente della commissione Finanze di Montecitorio, Paolo Del Mese,Udeur —voteremo una risoluzione a firma di tutti i gruppi parlamentari, con la quale chiederemo al Governo di consentire quanto meno la coesistenza dei due sistemi, pagamenti con modello su carta o telematici ».
Per Del Mese, mantenere «per qualche tempo,anche fino a gennaio, la facoltà non porterà alcun danno finanziario all'Erario. Poi — aggiunge — se la questione non verrà risolta subito, la via d'uscita potrebbe essere uno dei provvedimenti collegati alla manovra finanziaria ». Del Mese non esclude comunque la possibilità di prevedere una sanatoria per i ritardi nei primi 30 giorni dell'obbligo. Secondo il presidente della commissione Finanze del Senato, Giorgio Benvenuto, «la norma ègiusta ma ha un impatto difficilmente gestibile». Per questo, la settimana scorsa 11 senatori hanno chiesto «gradualità nell'applicazione dell'obbligo introdotto, tra l'altro, con un provvedimento approvato nel periodo feriale». Benvenuto insiste anche sulla necessità di un dialogo con le categorie interessate.
Un primo passo verso il disgelo tra Fisco e intermediari potrebbe essere l'incontro chei presidenti dei Consigli nazionali di dottori commercialisti e ragionieri, Mario Damiani e William Santorelli, avranno domani pomeriggio con il viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco. Nella battaglia contro l'obbligo dell'F24 online, i commercialisti e le altre categorie professionali sono stati in prima linea, a cominciare dalla Finanziaria 2006. La legge 266/05 ha infatti dovuto fare marcia indietro sulla svolta telematica proposta dal Governo Berlusconi, decretando la facoltà del pagamento online. E anche adesso, pur essendo in presenza di un obbligo fissato da una legge, il Governo Prodi si trova di fronte il muro delle proteste.
La coesistenza dei due sistemi di pagamento, «almeno sino alla fine del 2006»,è stata richiesta anche da Confindustria. In una lettera al viceministro Visco, a firma del direttore generale Maurizio Beretta, Confindustria fa notare che l'utilizzo degli intermediari comporta la necessità di «un'attenta valutazione da parte delle imprese». Valutazione per quanto riguarda requisiti professionali, tariffe e responsabilità in caso di errori.
Il presidente di Assosoftware, Bonfiglio Mariotti, lamenta invece il mancato allineamento dei tracciati telematici Cbi e Entratel. I software per la compilazione e l'invio dell'F24 con il Cbi — spiega Mariotti — sono pronti da anni, mentre solo la metà delle software house, visto lo scarso utilizzo (solo 500mila deleghe all'anno contro 92 milioni presentate in banca o attraverso il Cbi), ha predisposto quelli verso Entratel.
«La conoscenza parzialedella realtà del mercato delle professioni da parte delle Entrate — conclude Assosoftware — non consente un adeguato utilizzo delle risorse pubbliche e dovrebbe interessare anche la commissione di vigilanza dell'Anagrafe tributaria».