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4 ottobre 2006

Rinvio dell'F24 con decreto

di Giorgio Rengheteanu

Sarà un decreto del presidente del Consiglio dei ministri a prorogare al 1° gennaio i pagamenti con l'F24 online dei titolari di partita Iva. A tre giorni dall'avvio dell'obbligo previsto dalla legge 248/06, il Governo formalizzerà così l'impegno assunto, il 26 settembre, dal sottosegretario al ministero dell'Economia, Mario Lettieri, in commissione Finanze della Camera.
A darne l'annuncio è lo stesso sottosegretario: «L'impegno assunto a Montecitorio - dichiara Lettieri - sarà onorato. Tra oggi e domani (ieri, ndr) è infatti in via di approvazione un Dpcm che proroga, al 1° gennaio 2007, l'adempimento previsto dalla manovra bis». Come preannunciato - aggiunge Lettieri -, «il rinvio riguarda solo i soggetti titolari di partita Iva diversi da quelli indicati dall'articolo 73, comma 1, lettere a) e b) del Tuir». In sostanza, i piccoli contribuenti, con esclusione delle società.
Il differimento del termine non farà però tappa in Parlamento. «L'articolo 12, comma 5, del Dlgs 241/97 - spiega Lettieri - consente al presidente del Consiglio di modificare i termini relativi agli adempimenti per imposte e contributi».
Ma che fine farà l'estensione della proroga alle società, chiesta da più parti? Lettieri esclude questa possibilità, mentre il presidente della commissione Finanze della Camera, Paolo del Mese, si limita a commentare: «Andiamo a piccoli passi, poi si vedrà». Per Del Mese «occorre uno sforzo ulteriore per risolvere tutti gli aspetti problematici connessi con la trasmissione telematica».
Intanto, in attesa di vedere la proroga in un provvedimento, difficoltà sono state segnalate ieri dal presidente del Consiglio nazionale consulenti del lavoro, Marina Calderone, in una nota inviata al sottosegretario Lettieri. I consulenti parlano di «grande disagio tra professionisti e imprese nella gestione dei versamenti telematici». Disagio - fa notare Calderone - «accentuato dalla confusione esistente nel sistema bancario che applica le disposizioni con modalità diverse».
Secondo un sondaggio della Fondazione studi dei consulenti, particolari difficoltà si sono verificate lunedì, in concomitanza con la scadenza del versamento per il ravvedimento dei modelli 770. Alcune banche hanno accettato i modelli F24 su carta, mentre altre li hanno rifiutati, «pur trattandosi di soggetti che dovrebbero rientrare nell'ambito della proroga». Infine, per paura di sanzioni, alcuni istituti di credito hanno preteso la firma di lettere liberatorie.



 

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