Cazzola (Smau): “Obiettivo raggiunto. Questa è la strada giusta”

Alcuni giorni prima dell’apertura di Smau, la 43ma edizione, Alfredo Cazzola, presidente della kermesse milanese, si era posto l’obiettivo di superare il numero dei visitatori professionali della scorsa edizione. “Obiettivo raggiunto e superato”, annuncia soddisfatto: 51 mila circa contro i 43 mila dell’anno scorso. In questo dato, il patron di Smau ravvisa il successo della manifestazione che, nella sua versione tutta dedicata al business, “cerca di rilanciarsi, dopo la caduta verticale iniziata agli inizi del nuovo secolo”. La parabola di Smau negli ultimi dieci anni si può raccontare anche attraverso il parametro dei metri quadrati. Una manifestazione, ricorda Cazzola, che alla fine degli anni Novanta aveva superato ampiamente i 150 mila metri quadrati di esposizione, in concomitanza con il boom della new economy. Dopo lo scoppio della bolla, “ci sarebbe voluto il coraggio di tornare alla vocazione originaria del Salone, quella del business to business. E, invece, si è continuato a perseverare sulla strada dell’elettronica di consumo, dei gadget e dei telefonini, sino a cadere al punto più basso, 30 mila metri quadri”. Un disastro annunciato per Cazzola, che da quei 30 mila metri quadrati e, soprattutto, dalla completa rifocalizzazione sul business-to-business riparte per rilanciare Smau:”Nel giro di due-tre anni, siamo sicuri che Smau tornerà ad assumere una dimensione adeguata”. I numeri, quindi, delineerebbero una tendenza favorevole, che, secondo Cazzola, dovrebbe essere spinta da alcuni fattori, quali la contestuale ripresa economica, la soddisfazione degli espositori (solo tra un po’ però si potrà dire se i contatti in fiera, pur numerosi, sono stati proficui), la soddisfazione dei visitatori (molte le piccole e medie imprese, uno dei target principali di Smau) e la loro partecipazione alle iniziative speciali (in primis, i seminari di e-Academy), l’impegno per una maggiore internazionalizzazione, soprattutto “in direzione dei paesi del Mediterraneo e dei Balcani”. Dalla 43ma edizione è venuta la conferma di Smau come luogo di dibattito e di discussione “concreto”, così come la voleva Cazzola. Non più semplici tagli di nastri e presenzialismo, insomma. Prova ne sia, il convegno di apertura che ha visto la partecipazione di tre ministri del governo Prodi, e rappresentanti di associazioni delle imprese. Ai ministri è stato presentato un documento preparato da Smau in collaborazione con le imprese, che rappresenti base di discussione per definire e affrontare le urgenze del nostro paese in materia di innovazione. Un compito affidato alle associazioni del settore (principalmente Aitech Assinform), con le quali Smau si muove sinergicamente. Nel tirare il bilancio finale, al di là di qualche disguido organizzativo (il mancato funzionamento di alcune tecnologie a supporto, con i conseguenti disagi per i visitatori), il vulcanico patron di Smau si dichiara soddisfatto (anche se, avverte, c’è ancora molto da fare) e ancor più convinto della scelta per un salone esclusivamente professionale.