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Cazzola: Sull'innovazione serve un dialogo serrato con il Governo




Alfredo Cazzola, Presidente di Smau, qual è il contesto economico generale, e quello dell’It in particolare, in cui si svolgerà la prossima edizione di Smau?
Per usare un eufemismo, potrei dire che il comparto dell’It non attraversa un momento "brillante”. Però, devo anche dire che i segnali che arrivano dall’andamento dell’economia sono molto incoraggianti. La missione di Smau è quella di stimolare le imprese di tutte le dimensioni e di tutti i comparti a trovare l’offerta tecnologica più adeguata, quella che maggiormente può consentire loro di aumentare la capacità di competere.

Smau rafforza il carattere business-to-business, inaugurato l’anno scorso..
Una scelta pienamente condivisa dalle aziende, che chiedevano da anni un salone professionale riservato agli operatori del settore. Tra l’altro, abbiamo accentuato fortemente l’impegno per una definizione di alcuni servizi originali. Un esempio? Per l’imprenditore visitatore predisponiamo in modalità online un percorso all’interno di Smau il più possibile rispondente alle sue esigenze.

In questi mesi, Smau ha raccolto presso le aziende una serie di consigli e raccomandazioni che andranno a costituire un dossier da sottoporre al governo. Di cosa si tratta?
I contenuti saranno resi pubblici nella giornata inaugurale, che vedrà la presenza di ben tre ministri dell’attuale governo. Il documento dovrebbe essere alla base di una discussione sul rilancio degli investimenti per colmare il gap del nostro paese nel campo dell’innovazione. Due dati su tutti: l’Italia spende per l’It 41 euro per abitante, contro i 56 della Francia e i 128 del Regno Unito; il rapporto tra spesa It e Pil in Italia è inferiore solo a quello di Grecia e Portogallo. La giornata di apertura sarà l’occasione ideale per un fruttuoso scambio di opinioni, l’obiettivo principale però è quello di avere risposte fattive, di stabilire impegni concreti.

Qualche numero della prossima edizione?
Gli espositori sono più di 430, il 30% in più rispetto alla scorsa edizione. Il 40% è rappresentato da aziende nuove, e la maggior parte sono graditi ritorni: torna in massa il mondo dell’office, e torna una buona rappresentanza del mondo della distribuzione. Significativa la presenza di aziende straniere, provenienti soprattutto da paesi emergenti; la superficie espositiva è di 300 mila metri quadrati circa, in aumento rispetto all’anno scorso. L’anno scorso i visitatori sono stati 43 mila, quest’anno vogliamo superare le 50 mila presenze. Cifre che lasciano intuire un vero e proprio rilancio del salone milanese.

Infine, quali sono le prospettive future di Smau?
I macro fenomeni del settore fieristico sono la tendenza verso la formazione di realtà di "taglia grossa”, e un’espansione delle dinamiche verso i paesi asiatici. Lo scenario prossimo sarà fatto di grandi eventi fieristici, due-tre per ogni scacchiere continentale, e di molti micro eventi locali. In questo contesto, la nostra strategia è da una parte di perseguire obiettivi internazionali, e, dall’altra, di rispondere alle esigenze del territorio, di determinati settori produttivi, gestionali, o altro ancora. Non si pensi però a una riedizione dei Smau di periferia, quello era franchising. La nuova strategia invece vede Smau direttamente in prima fila, nel ruolo di soggetto primario.









 

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