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29 marzo 2007

Iva auto, sostitutiva e proroga lunga

di Marco Mobili

Una sostitutiva sulle imposte dirette e una proroga lunga per l'Ivadelle auto.Potrebbe essere questa la strada che il Governo intende imboccare per uscire dall'intricato ingorgo che si è creato sui rimborsi Iva delle auto dopo la condanna dell'Italia del 14 settembre 2006 da parte della Corte di Giustizia europea.
Le richieste più volte formulate da imprese e professionisti per semplificare il recupero dell'Iva non detratta sugli acquisti e sui costi delle auto dovrebbero trovar posto nelle prossime ore nel disegno di legge che il Governo si appresta a presentare al Consiglio dei ministri di domani: all'ordine del giorno della riunione convocata a Palazzo Chigi per le 9,30 l'Economia porterà infatti anche un disegno di legge in materia di ammortamento dell'Iva sugli immobili strumentali e di rimborsi Iva per le automobili.
Può sorprendere questa ipotesi di un disegno di legge e non di un provvedimento d'urgenza per spostare un termine in scadenza fra soli 16 giorni. Con tutta probabilità, la giustificazione potrebbe risiederenella volontà di concedere un'abbondante proroga del termine, non un semplice slittamento di uno o due mesi. In questo modo ci sarebbe il tempo per un attento esame del testo e lapossibilitàdi trasformare il disegno di legge in uno dei decreti legge in conversione.
Maggiori dettagli sull'operazione di semplificazione della procedura potrebbero essere già esposti ai rappresentanti delle categorie professionali e delle associazioni di categoria nella riunione della Consulta dei contribuenti che si terrà questa mattina all'agenzia delle Entrate.
L'amministrazione finanziaria sarebbe dunque pronta a concedere una proroga "sostanziosa" del termine di presentazione delle istanze di rimborso in scadenza per il 16 aprile. E a ben vedere potrebbe essere anche a saldo zero. In primo luogo perché consentirebbe al Governo di acquisire definitivamente il tassello ancora mancante a tutta l'operazione rimborsi Iva auto, ovvero il via libera dell'Europa a una detraibilità dell'Iva al 40% per i prossimi tre anni. Dall'altra una proroga "concreta" e non un semplice slittamento di termini potrebbe rappresentare anche un segnale diciviltàfiscale volto a rispettare le aspettative dei contribuenti e migliorare i rapporti tra Erario e cittadini.
Ma la notizia più attesa (ancora da confermare), resta comunque quella sulla semplificazione delle modalità di calcolo dei rimborsi Iva spettanti. Fatti i debiti calcoli sul reale impatto dei rimborsi Iva sui conti pubblici, infatti, le Finanze sono pronte a snellire le procedure di ricalcolo delle imposte dirette. La soluzione possibile è quella auspicata e rilanciata ieri dai rappresentanti dei contribuenti: l'introduzione di un'imposizione sostitutiva in luogo delle maggiori Ires, Irpef e Irap rideterminate alla luce della maggiore detraibilità dell'Iva sulle auto.
La via ipotizzata è forse proprio all'insegna della semplificazione di ogni calcolo e adempimento. Il Fisco potrebbe attribuire al maggior onere dovuto per Ires, Irpef e Irap una percentuale «X»a titolo di imposta sostitutiva, da sottrarre direttamente al forfait Iva attualmente riconosciuto al 35% per agricoltura,caccia e pesca e al 40% per tutte le altre attività. Per fare un esempio, ipotizzando che la sostitutiva di Ires, Irpef e Irap sia fissata nella misura del 5%, il contribuente che richiederà il rimborso in via forfettaria anziché applicare il 40% determinerà l'Iva da recuperare al 35 per cento. Nel caso si tratti di agricoltori, il limite di Iva recuperabile a forfait si fermerebbe al 30 per cento. Da capire poi il peso che la sostitutiva avrà nel caso in cui il contribuente voglia seguire la via analitica e chiedere il rimborso dell'Iva al 100 per cento.
La necessità di un intervento immediato sulla tassazione delle auto aziendali è stata sottolineata ieri anche dall'Aniasa ( Associazione nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria), che ieri ha evidenziato come il settore del noleggio a lungo termine, con le norme della Finanziaria 2007, abbia subìto una contrazione nei primo trimestre 2007 del 20% da attribuire, secondo il vicepresidente Aniasa, Erasmo Paone, a un «incremento del 66% dei costi a carico dei dipendenti e del 20% di quelli a carico delle aziende».



 
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