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| Il cinema entra in salotto
Il digitale ha rivoluzionato i sistemi di intrattenimento domestico. Ecco come realizzare un impianto di qualità a costi contenuti
a cura di Antonio Carlo Larizza e Mario Cianflone |
Uno dei vantaggi più celebrati del Dtt è il fatto che l’impianto d’antenna resta il medesimo della vecchia tv analogica, diversamente da quanto richiesto dalla versione satellitare dello standard Digital video broadcasting per la tv digitale satellitare (Dvb-S) che impone l’uso e l'installazione di una parabola.
In linea teorica per vedere i programmi in Dvb-t (digitale terrestre) basta collegare il tradizionale cavo d’antenna, ma in pratica posso sorgere numerosi problemi che rendono di fatto non ricevibili i segnali e a quel punto bisogna mettere mano all’impianto con l’intervento di un installatore-antennista specializzato.
Ogni impianto fa storia a sè, non esiste una cura buona per tutti i casi poiché sono numerosi i fattori suscettibili di penalizzare la possibilità di ricezione: degrado del segnale, filtri di canale sul vecchio impianto non adeguati e problemi di convivenza con le attuali trasmissioni analogiche
Non è semplice risalire alla causa del problema e la prima cosa da fare è verificare, o meglio far verificare da un tecnico, che il cavo dell’antenna non presenti evidenti screpolature tali da ridurre l’efficienza della schermatura e produrre attenuazioni indesiderate del segnale e dunque un’eccessiva perdita di dati, non compensabile dai circuiti di correzione degli errori presenti nel decoder.
Importante è verificare la situazione delle antenne, che esposte per anni agli agenti atmosferici, possono presentare robuste tracce di ossidazione superficiale che ne alterano le prestazioni e corrosione sui morsetti di collegamento al cavo.
Un elemento fondamentale è la polarizzazione dell’antenna, ovvero il suo orientamentamento rispetto al trasmettitore. Il caso più favorevole alla ricezione è quello che prevede un unico trasmettitore, sia per il Dtt sia per il Pal, che invia segnali di medesima polarizzazione a una sola antenna. Tuttavia può succedere che il segnale Dtt giunga all’antenna con una polarizzazione differente rispetto a quello Pal per il quale l’antenna era stata messa a punto. In questo caso l’unica cosa da fare è aggiungere un nuovo elemento ricevente. E dunque su un medesimo palo si avranno due antenne, per esempio una con polarizzazione verticale e l’altra orizzontale. Inoltre è possibile che il segnale Dtt provenga da un trasmettitore diverso da quello Pal analogico e anche in questo caso è indispensabile aggiungere un’antenna specificatamente indirizzata. E tra le cose che possano andare storte vi è anche la possibilità che il segnale digitale e quello analogico, messi in onda da due trasmettitori differenti, intererferiscano l’uno con l’altro e a questo punto è opportuno aggiungere filtri che potrebbero però pregiudicare la qualità di entrambi.
Un altro problema di ricezione del Dtt è rappresentato dai vecchi filtri di canale presenti sull’impianto. Può infatti accadere, e non è infrequente nei condomini, che questi elementi non siano per così dire “compatibili” ovvero producano eccessive attenuazioni del segnali o alterazione nel guadagno (il livello di amplificazioni) tali da bloccare di fatto la possibilità di ricevere il digitale terrestre.
Un amplificatore, un kit di diffusori, un lettore dvd e un televisore, rigorosamente piatto e full-hd. E poi luci spente o, meglio, soffuse. Ecco gli ingredienti per trasformare il salotto di casa in una sala cinematografica, dove ascoltare musica e guardare film sentendosi dentro ogni scena. Con la diffusione del digitale l'home theatre è ormai un cult: complici anche i prezzi in discesa, con poche migliaia di euro oggi è possibile realizzare un impianto domestico capace di far vivere esperienze entusiasmanti. Le possibili strade da percorrere sono due. Anzitutto ci sono i sistemi all in one, che garantiscono piena compatibilità tra amplificatore, diffusori e lettore dvd. I vantaggi sono innegabili e la qualità è garantita, ma solo per i grandi marchi (come Bose, Samsung, Philips, Lg). Meno per i prodotti più economici prodotti in Cina o Corea.
Fatto in casa. Ma c'è anche una seconda via: acquistare, e i prezzi adesso sono sempre più convenienti, un amplificatore multicanale e un kit di diffusori; e abbinare tutto a un lettore dvd. La scelta dell'amplificatore è cruciale e volendo restare su una fascia di costo abbordabile è possibile portarsi a casa prodotti buoni e di marca. Qualche esempio: con 180 euro si può acquistare un bel Kenwood Krfv6100, ma per poco di più (250 euro) si porta a casa uno Yamaha Rvx359, capace di erogare 100 watt su cinque canali. Con circa 400 euro invece si compra un prestigioso Harman/kardon Avr130 abbinato al lettore Dvd22. Si tratta di prodotti praticamente equivalenti, tutti contraddistinti da una timbrica sana, elevata resa dinamica ed alta potenza. Il tutto abbinato a una costruzione sufficientemente robusta che non fa rimpiangere troppo i prodotti hi-fi del passato.