Speciali in evidenza
Speciale Smau
Speciale ambiente
Speciale scuola
Speciale Auto
Un anno di rincari
Speciale mutui
Voli low cost
Speciale ETF
Studi di settore
Risparmio energetico
Auto & fisco
Navigatori GPS
Musica Mp3
Guida alle facoltà
Come risparmiare
XV Legislatura
shopping 24

Servizi

Il Sole Mobile

Servizi Ricerca

Norme e Tributi

ARCHIVIO »

9 dicembre 2006

Auto aziendali, cancellata la retroattività per i dipendenti

di Dino Pesole
Come cambia la busta paga di dicembre

Viene meno nel 2006 il maggior prelievo fiscale sui dipendenti che usufruiscono di un'auto aziendale come fringe benefit, misura che il Governo ha introdotto nel decreto fiscale collegato alla manovra per compensare gli effetti della sentenza europea sulla deducibilità delle auto utilizzate da imprese e lavoratori autonomi.
È quanto prevede un emendamento all'articolo 5 della Finanziaria che il Governo ha presentato ieri sera al Senato. Si conferma in tal modo l'orientamento emerso negli ultimi giorni al ministero dell'Economia, non appena si è avuta piena cognizione degli effetti della norma sull'annoincorso (si veda «Il Sole24 Ore» di ieri). Cade, in sostanza, l'aspetto più controverso, quello relativo alla retroattività della norma, disposta in deroga allo Statuto del Contribuente. E dunque nessun prelievo verrà effettuato sulle buste paga dei dipendenti con il conguaglio di fine anno,come invece imposto dalla norma del decreto. Per il resto,al momento,si conferma a pieno l'intero dispositivo contenuto nel provvedimento, i cui effetti si applicheranno dunque a partire dal prossimo 1ڧennaio. «Le norme relative all'Iva sull'auto rimangono immutate », ha spiegato il sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi, che segue per il Governo le misure fiscali della manovra. «Abbiamo però verificato che il peso sui lavoratori dipendenti sarebbe stato molto forte e abbiamo deciso di azzerare questa parte della norma che riguarda i dipendenti. Si tratta, infatti, di un prelievo che non è giusto». Per il futuro vi saranno con ogni probabilità ulteriori sorprese.
L'incremento della tassazione sui "fringe benefit" aziendali (dal 30 al 50%) potrebbe infatti cadere del tutto, qualora —come sembra — i colloqui in corso con l'Unione europea si chiudano positivamente. Il via libera di Bruxelles vedrebbe crescere il prelievo Iva che affluirà nelle casse dello Stato.In misura corrispondente aumenterà anche la deduzione dei costi per le auto aziendali, aprendo in tal modo spazi per l'eventuale soppressione dell'intera norma sulle auto aziendali.
A prevedere una eventuale«sistemazione anche per il futuro »è lo stesso Grandi, che ribadisce l'intenzione del Governo di rimettere mano all'intero dispositivo nel prossimo anno. «Ci stiamo lavorando», confermano dal ministero dell'Economia. «È stata una decisione saggia», commenta Tiziano Treu, presidente della commissione Lavoro del Senato.
La tegola che si è abbattuta sui conti pubblici, per effetto della sentenza della Corte di Giustizia europea, quantificata in un ammontare compreso tra i 15 e i 17 miliardi, si è peraltro già "scaricata" sul deficit di quest'anno (la misura sui fringe benefit aziendali era solo parzialmente compensativa). Scontando l'effetto delle maggiori entrate (nel raffronto tra l'andamento tendenziale e le previsioni assestate),ma incorporando sia i maggiori oneri Iva che i debiti Fs per l'alta velocità, il deficit del 2006 si avvia a superare il 5% del Pil. È vero che Bruxelles ha ormai ufficialmente chiuso la partita sul 2006, spostando la sua vigilanza sugli effetti strutturali della manovra in discussione al Senato. Tuttavia, un deficit di tale entità (il vice ministro all'Economia, Vincenzo Visco, ha addirittura ipotizzato il 6%) non può che preoccupare.Se verrà confermato nella stima attuale, si tratterà infatti del peggior risultato in assoluto dall'ingresso nel nostro Paese nella moneta unica. Preoccupazione in parte mitigata dalla decisione del Governo di chiudere di fatto con l'anno in corso le più rilevanti partite finanziarie pendenti, a partire dall'annosa questione dei debiti Fs. Nel 2007, stando agli impegni assunti dal Governo e considerati credibili dalla Commissione europea, l'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni dovrebbe attestarsi al di sottodeltetto massimo del 3 per cento. Bruxelles prevede il 2,9%, mentre il Governo mantiene per ora fermo il suo obiettivo del 2,8 per cento.



 

Suggerimenti

>Info quotazioni

A richiesta, via sms, la quotazione istantanea e in tempo reale del titolo che ti interessa

>Flash news

Scarica il programma gratuito, e ricevi sul tuo desktop le ultimissime notizie di economia e finanza

News

Borsa
-

Cerca quotazione