1 dicembre 2006 |
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«Nuovi tax file antievasori»di Dino Pesole |
Il boom delle entrate?Il viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco, commenta con soddisfazione l'impennata degli incassi di novembre. L'effetto c'è —spiega —e lo stiamo indagando nel dettaglio. Ma nessuna enfasi. La lotta all'evasione è prima di tutto «frutto di compliance, di adesione spontanea ». Certo poi gli accertamenti vanno condotti con serietà. «Dobbiamo concentrarci sui contribuenti effettivamente a rischio. Sappiamo già con molta precisione dove si annida l'evasione, in quali settori e anche presso quali contribuenti. Gli accertamenti a pioggia sono inutili. Ad esempio,nel settore industriale (dove si lavora per subforniture) l'evasione è molto inferiore rispetto a quella dei servizi. Dobbiamo riprendere e chiudere gli accordi con la Repubblica di San Marino».
La percezione continua ad essere una sola: la Finanziaria aumenta le tasse per tutti.
Guardi, storicamente sono l'unico che le ha ridotte, le tasse, tra il 1998 e il 2001, di quattro punti e mezzo. Quanto alla Finanziaria, se parliamo di tasse in senso stretto, aumenti non ve ne sono. L'Irpef ci costa un miliardo, è il saldo tra quel che abbiamo preso da una parte e redistribuito in basso. C'è poi la partita elusioneevasione, che si trasformerà in maggior gettito. Ma non si stratta di aumenti di tasse,piuttosto di imponibile recuperato.Infine vi è l'aumento dei contributi previdenziali, ma queste non sono tasse.
Sugli studi di settore è in arrivo il nuovo Protocollo d'intesa con le categorie.
Stiamo trattando da settembre. Faremo un'operazione di trasparenza come per la commissione Biasco. Lo strumento va difeso, ma gli studi hanno la necessità di un'attenta manutenzione. La posizione ufficiale di tutte le categorie è che l'evasione vada combattuta.
A proposito della commissione Biasco. A quando le conclusioni? La revisione dell'Ires prevede anche il ritocco dell'aliquota?
Nel 2007 vareremo una legge delega, dopo aver sentito tutti. Dovremo cercare di allargare la base imponibile, e ridurre un po' le aliquote, compatibilmente con i vincoli di gettito. Le imprese ne trarranno sicuri vantaggi, e poi in realtà chi ha aumentato di più le tasse sulle imprese è stato il governo Berlusconi.
Già i vincoli di gettito. Ma è vero oppure no che la Finanziaria è fortemente sbilanciata sul fronte delle entrate?
Vi sono difficoltà oggettive sulla spesa. Continuiamo a pagare il 5% del Pil per interessi sul debito. Abbiamo un alto deficit: chiuderemo l'anno sotto il 3,8%, tra il 3,2 al 3,6%, ma poi c'è un punto di Pil per l'Iva sulle auto, e in più il problema delle Ferrovie. Ovunque ci giriamo troviamo disastri, debiti sommersi. Registriamo crisi gravissime di imprese importanti come le Ferrovie e l'Alitalia, che una sana gestione negli anni passati avrebbe potuto evitare. L'alternativa è riprendersi o avviarsi verso il declino. Siamo sul filo.
Ma c'è ilgettito boom di novembre. Come lo interpreta?
Alla base vedo almeno due elementi importanti: il cambio di direzione politica e la conseguente, forte comunicazione sulla battaglia contro l'evasione, e poi l'effetto delle misure adottate con il decreto di luglio. Quanto all'Ires è un fenomeno comune all'Europa. Sull'Iva poi non vi è stato il temuto effetto sul gettito della sentenza della Corte di Giustizia.
Ma crescono anche e del 12% le ritenute da lavoro dipendente.
Stiamo esaminando anche questo aspetto. C'è sicuramente emersione di lavoro nero. Vedremo come andrà l'autotassazione, ma dato che gli acconti a giugno sono andati molto bene, anche novembre sarà positivo. La cura funziona, al di là dello scetticismo diffuso e di chi dice che è merito di Tremonti.
Sull'utilizzo dell'extragettito le ricette, e gli appetiti, nella maggioranza divergono.
Già con la Rpp di settembre abbiamo aggiustato le stime sulle entrate per 5 miliardi e tenuto conto anche degli acconti. Comunque c'è un differerenziale ulteriore. Se manteniamo un trend del genere, una volta risolti i problemi di bilancio, certamente ridistribuiremo questo gettito.
Cosa ci sarà scritto nell'emendamento all'articolo 1 che la maggioranza sta per presentare in Senato proprio in tema di ripartizione delle risorse dell'extragettito?
Guardi, una norma del genere l'abbiamo già inserita nella Finanziaria del 2001. Il problema è che non si può decidere ex ante quanto si incasserà. Si vedono i risultati ex post,poi stabiliti i vincoli di bilancio si decide. Detto questo, si tratta di una norma di indirizzo, comunque importante. È il segnale che il Parlamento invia al Governo perché si concentri sulle spese.
I commercialisti,in particolare, criticano il Governo per aver adottato d'imperio norme che impattano fortemente sul loro lavoro. E poi ce l'hanno con la tracciabilità.
Su un punto i commercialisti hanno ragione. Poiché eravamo in una situazione di emergenza, siamo intervenuti per decreto in maniera incisiva su questioni che riguardano il funzionamento dei loro studi e del loro lavoro. Ne sono sinceramente dispiaciuto, ma non potevo farealtrimenti. Anche perché non c'erano strutture istituzionali di consultazione che li coinvolgevano. Ora stiamo predisponendo la Consulta. Opereremo con la stessa metodologia della comissione Biasco. Suqu esta stessa linea si colloca la norma che impone la pubblicità a fini statistici per tutti. Faremo dei tax file, vale a dire statistiche molto dettagliate sui dati fiscali che saranno a disposizione degli studiosi, dei giornalisti.
Un altro grande fratello fiscale?
Quella del grande fratello è solo propaganda. Molti dei Paesi più industrializzati sono ben più avanti di noi. Oggi stiamo rilanciando l'Anagrafe tributaria, ma questo è importante per la trasparenza sul lato della spesa. In Finanziaria, ci sono già norme relative all'integrazione delle banche dati centrali e periferiche, per arrivare al controllo effettivo del bilancio dello Stato, per fare i conti in corso d'anno e non al 28 febbraio. C'è anche la norma sull'incrocio e il controllo delle ricette: oggi le ricette sono diventate una sorta di assegni circolari che vengono portati all'incasso.
A proposito di trasparenza. Parliamo dell'annosa questione dei rimborsi.
Adesso con gli emendamenti che stiamo predisponendo al Senato sono previsti anche rimborsi infrannuali in tutti i casi in cui c'è una situazione di rimborso strutturale, e soprattutto per quei settori in cui opera il reverse charge. Entro 90 giorni si darà luogo al rimborso.
È in arrivo l'emendamento per portare al 20%la tassazione sugli affitti?
Ci stiamo lavorando. Costa 2 miliardi. Occorre creare delle convenienze a emergere dal nero.
E la norma paracadute sui Comuni che rischiano il default?
Non ne so nulla. In generale, dico che quando si parla di federalismo ve ne sono due tipi: quello nordamericano,dove falliscono i comuni e le contee, e poi c'è quello sudamericano dove falliscono gli Stati. Il problema da noi ha tre aspetti: vincoli di bilancio, responsabilità e perequazione.
Qual è la sua posizione sulla «fase due»?
Non sono d'accordo che ci sia una fase uno e una fase due: già con i provvedimenti adottati in questi mesi si sono fatti grandi passi inavanti.Ora bisogna procedere. Occorre affrontare le questioni della spesa, ma in modo corretto. Non c'è da tagliare. Occorrono riforme per eliminare sprechi e inefficienze, sia a livello centrale che periferico.
Qual è il suo giudizio sul sistema di appalti Consip?
Ho contribuito a mettere a punto il meccanismo. Poi è diventato un'altra cosa. Dico solo che laddove le Regioni hanno attivato le centrali di acquisto, i risparmi si sono visti. Il vero problema è che finora la Consip ha lavorato solo sul prezzo. Ora bisognerà lavorare anche sulle quantità.
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