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SESSIONE DI BILANCIO – SENATO
D.L. n. 262/2006: Disposizioni urgenti in materia tributaria
e finanziaria - S. 1132 Governo
I lavori delle commissioni Bilancio e Finanze riunite


SEDUTEOrdine del giorno - Esito
14 e 15 novembreEsame e votazione degli emendamenti e conclusione dell’esame. All’esame degli ordini del giorno, presentati dai gruppi di maggioranza in luogo degli emendamenti, non hanno preso parte Forza Italia e Lega per protestare contro “l’esautoramento del ruolo delle Commissioni parlamentari” determinato dall’andamento dei lavori nelle Commissioni riunite, che non hanno potuto apportare, secondo il senatore Azzollini (FI), alcun miglioramento al testo. Gli ordini del giorno presentati sono circa cento, un buon numero è stato presentato dai relatori Benvenuto e Legnini.
10 novembreIl presidente Enrico Morando (Ulivo) ha illustrato un ordine del giorno che, insistendo sulla questione della riduzione della pressione fiscale, intende impegnare il Governo a verificare la possibilità, in futuro, anche attraverso l’eventuale riformulazione dell’articolo 1 della legge finanziaria, di destinare una quota delle maggiori entrate, eccedenti rispetto alle previsioni di bilancio, alla riduzione della pressione tributaria. Tra gli altri ordini del giorno presentati da segnalare quello finalizzato a rafforzare il rispetto dello Statuto del contribuente, con particolare riguardo alla necessità di evitare la retroattività nell’emanazione di norme di carattere fiscale. Un altro ordine del giorno è riferito all’articolo 2, comma 45, sulla rivalutazione del 40 per cento del moltiplicatore delle rendite catastali per i fabbricati di categoria B, al fine di impegnare il Governo a limitare l’incremento solo agli immobili adibiti ad attività commerciali estranee all’oggetto sociale prevalente. Il presidente Giorgio Benvenuto (Ulivo) ha illustrato un ordine del giorno in tema di imposta sulle successioni e donazioni per impegnare il Governo a valutare una serie di modifiche in favore di particolari categorie di soggetti e di beni da trasferire, nonché a tenere conto nell’applicazione dell’imposta solo del valore delle rendite catastali rivalutate.
8, 9, 10 novembreNel suo ampio intervento il presidente Enrico Morando (Ulivo) riconoscendo che gli effetti economici di un provvedimento di aumento delle entrate non possono che agire in senso depressivo sul PIL, ha evidenziato come analoghi effetti conseguirebbero anche a misure di riduzione della spesa. Ha evidenziato, inoltre che, in assenza di interventi di risanamento dei conti pubblici, si registrerebbero nel medio-lungo periodo effetti depressivi superiori rispetto a quelli connessi alle misure del decreto.Il presidente Benvenuto, intervenendo in replica, ha richiamato la necessità di una piena applicazione dello Statuto del contribuente e si è soffermato su taluni profili critici del disegno di legge quali, tra altro, la materia delle imposte di successione e donazione, il regime fiscale in materia di acquisto di auto aziendali, i rischi connessi a una poco chiara formulazione del comma 45 dell’articolo 2 in materia di catasto. Hanno replicato agli interventi anche il relatore Giovanni Legnini e il sottosegretario per l’economia, Antonangelo Casula che ha dichiarato che l’Esecutivo è disponibile a esaminare gli argomenti oggetto di discussione, quali, tra altro, l’imposta sulle successioni e le donazioni, il regime catastale, le concessioni autostradali, la detraibilità dell’IVA per i veicoli aziendali ad uso promiscuo e infine la destinazione delle maggiori entrate connesse alle misure antievasive, con l'intento di valutare le eventuali modifiche in una sede successiva. Sono stati esaminati successivamente gli emendamenti dell’opposizione. Per una accordo nella coalizione, la maggioranza non ha presentato emendamenti al testo ma unicamente ordini del giorno.
8, 9 novembreSvolgimento e conclusione della discussione generale.
7 novembreIl senatore Mario Baldassarri (AN) ha evidenziato, nella discussione generale, la “delicata questione” inerente ai reali effetti finanziari della manovra, stimati dal ministro dell'economia, nell’audizione presso le commissioni parlamentari, in 34,7 miliardi a fronte dell'originaria previsione di 33,4 miliardi. Il rappresentate di AN ritiene che lo scostamento ponga un problema formale di veridicità dei provvedimenti deliberati dal Consiglio dei ministri prima e trasmessi poi alla Camera dei deputati. Lo stesso senatore ha poi rilevato, tra altro, che le misure sul TFR e quelle sulle rendite finanziarie non presentano una consistenza tecnico-contabile tale da essere portati a riduzione dell'indebitamento in termini di competenza. A suo parere il conferimento all’INPS delle somme maturate a titolo di trattamento di fine rapporto gestite dalle imprese costituisce un mero trasferimento di debito da un soggetto all’altro e quindi gli effetti della previsione non possono essere portati a riduzione del debito. Il senatore Baldassarri ha poi criticato il Governo per lo scostamento sostanziale che esiste tra la definizione delle misure di finanza pubblica e gli andamenti dell'economia reale, mancando una stima degli effetti sugli andamenti macroeconomici generali e, di conseguenza, dell'impatto che le stesse misure di correzione dei conti pubblici hanno sull'economia. Gli effetti sulla crescita, sull'inflazione e sulla congiuntura delle misure volte a ridurre il deficit sarebbero tali, infatti, da inficiare le stesse previsioni governative di riduzione del rapporto deficit/PIL.
2 novembreNello svolgere la propria relazione il presidente Giorgio Benvenuto (Ulivo), relatore per la 6a commissione Finanze, ha sottolineato l'opportunità di discutere una revisione delle procedure di esame parlamentare della manovra finanziaria, al fine di valorizzare maggiormente il confronto politico, rilevando come anche nella passata legislatura si fosse registrato in proposito un ampio consenso tra le parti politiche. Il presidente ha inoltre richiamato l'attenzione delle commissioni riunite sulla necessità di una celere approvazione del decreto-legge con le modificazioni introdotte dalla Camera, esprimendo l'auspicio che maggioranza e opposizione possano affrontare con un'ampia discussione un provvedimento di particolare complessità, al fine di valutare l'introduzione di eventuali modifiche. Per la 5a commissione Bilancio ha svolto la relazione Giovanni Legnini (Ulivo).Il presidente Enrico Morando, nel ricordare che il termine per la presentazione degli emendamenti scade mercoledì 8 novembre alle ore 18:30, ha avvertito che, pur non avendo il disegno di legge di conversione compiute caratteristiche di progetto collegato, sarà applicato un regime procedurale degli emendamenti al decreto-legge che impedisca l’affievolimento del contributo dello stesso alla formazione dei saldi finanziari della manovra complessiva, tenuto conto della stretta correlazione funzionale del medesimo alla manovra finanziaria per il 2007. Pertanto, non saranno considerati ammissibili gli emendamenti sui quali la commissione Bilancio avrà espresso parere contrario, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione.


 

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