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| SESSIONE DI BILANCIO – SENATO D.L. n. 262/2006: Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria - S. 1132 Governo I lavori dell’Assemblea |
| SEDUTE | Ordine del giorno - Esito |
| 23 novembre | Il decreto-legge è divenuto legge dello Stato. La maggioranza ha tenuto e ha respinto tutti gli emendamenti. Alla votazione finale sono stati 162 i voti favorevoli e 155 i contrari. |
| 22 novembre | Il relatore per la commissione Finanze Giorgio Benvenuto, intervenendo in replica, ha richiamato gli argomenti oggetto di ordini del giorno dei quali il Governo è chiamato a tenere conto in sede di esame della legge finanziaria. In riferimento alle previsioni in materia di successioni e donazioni, la franchigia dovrebbe essere estesa a una platea più vasta di cittadini; non devono esserci effetti nel passaggio generazionale di azienda, ivi compreso il settore agricolo. Misure sulla deducibilità dell'auto e modifiche antielusive sui problemi del catasto. Non ultima, la previsione che nella legge finanziaria sia stabilito che tutti i maggiori proventi che deriveranno dalla lotta all'evasione fiscale dovranno essere utilizzati per ridurre le tasse e, infine, il rispetto dello Statuto del contribuente. Giovanni Legnini, relatore per la 5ª commissione ha ricordato le quattro macroaree di spesa sulle quali il Governo interviene con riduzioni di spesa. Sanità, mediante la stabilizzazione della spesa e il taglio della spesa tendenziale, enti locali, con la redazione del nuovo patto di stabilità, sistema pensionistico, oggetto della riforma concertata che dovrà avviarsi a partire dal mese di gennaio e pubblico impiego, con la riforma della pubblica amministrazione. Ulteriori risparmi possono venire, tra altro, anche dal completamento delle liberalizzazioni e dalla riforma dei servizi pubblici locali. Il relatore ha concluso ribadendo gli impegni “forti”: temporaneità dell’aumento della pressione fiscale e destinazione dei maggiori proventi derivanti dalla lotta all’evasione alla riduzione dell’imposizione tributaria. Antonangelo Casula, sottosegretario per l’economia nel suo intervento in replica ha confermato la volontà di tradurre in emendamenti alla finanziaria gli argomenti accolti in sede di commissione dal Governo nonché la disponibilità ad approfondire i temi che non hanno trovato una compiuta definizione nel decreto. Successioni e donazioni, IVA sulle auto aziendali, concessioni autostradali, Statuto del contribuente, editoria sono gli argomenti citati in proposito dal sottosegretario. La seduta ha avuto un carattere caotico con continue richieste di intervento da parte degli esponenti dell’opposizione che hanno avuto quasi raddoppiato il tempo a disposizione, grazie alla gestione tollerante dell’aula. È stata respinta la proposta di non passare all'esame degli articoli avanzata dal senatore Mario Francesco Ferrara (FI) e è da segnalare che il gruppo di Forza Italia ha fatto proprio l'Atto Senato n. 681, a prima firma della senatrice Alberti Casellati, in materia di esercizio del diritto di voto da parte dei senatori a vita dopo l’ennesima polemica sulle prerogative dei senatori a vita. Va segnalato l’emendamento che prevede l'introduzione di un imposta sostitutiva sui redditi derivanti dalla locazione di immobili rispetto al quale il presidente della commissione Bilancio, Enrico Morando, ha confermato di voler «affrontare il tema positivamente nel corso dell'esame della legge finanziaria, perché si tratta di una misura di grandissimo rilievo sia economico, sia sociale». È stato accolto l’ordine del giorno in materia di successioni che impegna il Governo, tra altro, a prevedere l’applicazione della franchigia ai trasferimenti a favore di altri soggetti diversi dai parenti in linea retta, a partire dai parenti in linea collaterale di secondo grado. C’è stato un nervoso scambio, infine, tra il relatore Legnini e il senatore Ferrara su un supposto obbligo di motivazione dei pareri che non verrebbe assolto da parte dei relatori. |
| 21 novembre | I senatori dell’opposizione hanno rinunciato a intervenire nella discussione generale, avviata nella seduta antimeridiana. Il capogruppo di Forza Italia, Renato Schifani, ha per primo comunicato la rinuncia per evitare un affollamento eccessivo degli interventi in discussione generale e consentire all’aula di “occuparsi dei nostri emendamenti (esaminandoli, discutendoli ed approvandoli)”.I capigruppo AN, UDC, DC-PRI-IND-MPA e il vicepresidente del gruppo della Lega hanno successivamente comunicato di aver assunto la stessa decisione. Altero Matteoli, capogruppo di Alleanza nazionale, ha voluto specificare che la scelta è stata fatta per dare «una prova di buona volontà, di voler collaborare, cosicché nessuno ci possa accusare, non dico di ostruzionismo, ma comunque di una perdita di tempo» a fronte delle dichiarazioni, riportate dalla stampa, dei ministri Santagata e Padoa Schioppa sulla probabile inevitabilità della posizione della questione di fiducia sul disegno di legge di conversione del decreto-legge collegato e sul disegno di legge finanziaria.La proposta consequenziale di passare direttamente all’esame degli emendamenti, già prevista per la giornata di mercoledí 22 è stata rigettata dal Presidente, sulla base delle determinazioni assunte dalla conferenza dei capigruppo. La discussione è proseguita quindi coi soli interventi di esponenti della maggioranza ed è stata chiusa dopo l’intervento di Enrico Morando, presidente della commissione Bilancio, il quale ha concluso la propria analisi con la convinzione che l'aumento della pressione fiscale, derivante dal decreto per il 2007, debba avere carattere temporaneo per non essere depressiva e con la proposta di fissare nell’articolo 1 della legge finanziaria un orientamento politico secondo cui l’aumento del gettito derivante dal successo nella lotta all’evasione sia usato per ridurre la pressione fiscale sui soggetti leali nei confronti del fisco. |
| 16 novembre | L’Assemblea ha respinto le questioni pregiudiziali e sospensiva e l’opposizione ha scatenato la contestazione nei confronti dei senatori a vita, rei di aver partecipato alla votazione determinandone l’esito. Sono seguiti molti interventi sul ruolo dei senatori a vita e è stata avanzata la proposta di mettere all’ordine del giorno il disegno di legge già presentato dal senatore Cossiga in merito alle prerogative e ai diritti dei senatori a vita. La seduta si era aperta con le relazioni. Anche per Giorgio Benvenuto, presidente e relatore per la 6ª commissione Finanze, vi è la necessità di svolgere una riflessione tra maggioranza e opposizione al fine di individuare un meccanismo diverso per affrontare la discussione della legge finanziaria. Il ruolo del Parlamento deve essere esaltato e valorizzato e non oscurato dal sovrapporsi e dal rincorrersi delle posizioni. Giovanni Legnini, relatore per la commissione Bilancio, ha difeso l’entità della manovra finanziaria. La correzione non può limitarsi ad un mero aggiustamento, deve essere invertita la tendenza sul fronte dei conti pubblici, ricondotti i saldi entro i limiti imposti e prefissati con il DPEF, si deve ricominciare a ricostruire l'avanzo primario, praticamente azzerato nella legislatura precedente. Nel rispondere all’intervento del senatore Francesco Storace (AN), il presidente Franco Marini ha comunicato di aver inviato una lettera al Ministro per i rapporti col Parlamento per stigmatizzare l’assenza del Governo nel momento della decisione sul parere relativo ai presupposti di costituzionalità in prima Commissione e per impegnare il Governo stesso a che non si ripeta più nelle Commissioni una situazione analoga. |
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