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SESSIONE DI BILANCIO – SENATO
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) - S. 1183 Governo
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2007
e bilancio pluriennale 2007-2009 – S. 1184 Governo

I lavori dell'Assemblea


SEDUTEOrdine del giorno - Esito
15 dicembreChiusa la discussione generale sulla fiducia, il ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa è intervenuto per illustrare i fatti e gli obiettivi alla luce dei quali deve essere giudicata la finanziaria. Il debito pubblico dell’Italia ha raggiunto il livello esorbitante di 1.600 miliardi di euro e, per pagarne gli interessi, occorre reperire ogni anno 70 miliardi. Dal 2005 il peso del debito ha ricominciato a crescere piú rapidamente della produzione, invertendo la tendenza in atto dal 1994. Senza l’euro e senza la stabilità dei prezzi il peso degli interessi sarebbe insostenibile. Un solo punto in piú di interessi sul debito aggrava la spesa pubblica di 15 miliardi di euro. L’azzeramento dell’avanzo primario, perpetrato dal precedente Governo, è un fatto di straordinaria gravità. L’accumulo eccessivo dell’indebitamento è miopia, egoismo, sacrificio del benessere di domani al benessere di oggi, l’espropriazione dei figli e dei nipoti.Il disegno di legge finanziaria raggiunge l’obiettivo di risanare i conti evitando il collasso finanziario del Paese. Con una sola manovra strutturale è ricostituito un avanzo primario che già nel 2007 raggiungerà il 2 per cento. E in un solo anno è riportato sotto il 3 per cento il disavanzo che da quattro anni era superiore ai parametri europei e che, in assenza di interventi, si sarebbe collocato a valori prossimi al 4 per cento. È, questo, un impegno assunto dal precedente Governo al termine della passata legislatura. Il ministro ha sottolineato la difficoltà di mettere a punto le misure necessarie per il risanamento in considerazione della presenza nel Governo di culture politiche molto lontane tra loro ma l’intero schieramento della maggioranza ha condiviso le responsabilità e le scelte necessarie per governare in una situazione difficile. Il ministro ha risposto anche a quanti hanno ripetuto “quasi ossessivamente” che questa finanziaria opera solo sulle entrate e non “tocca” le spese citando, tra altro, il vincolo all’aumento della spesa sanitaria concordato con le Regioni e la razionalizzazione della spesa dei Comuni. Risparmi sono ottenuti nelle spese dei ministeri eliminando – ove possibile – il superfluo. Le misure assommano oltre 10 miliardi euro.Il rifinanziamento delle ferrovie e delle opere pubbliche ammonta a circa 4 miliardi. È stato alleggerito il costo del lavoro: il cuneo fiscale costerà nel 2007 circa 5 miliardi, una parte dei quali andrà in busta paga. Le maggiori spese pubbliche sono destinate agli investimenti e alle infrastrutture e ricerca e università sono i comparti nei quali si è fatto ogni sforzo per non pregiudicare gli investimenti. Si attua una ricomposizione e riqualificazione importante della spesa corrente, ridotta e di quella in conto capitale, che è sostanzialmente incrementata. Sul fronte delle entrate si è puntato anzitutto al recupero dell’evasione fiscale. La lotta all’evasione significa distribuire piú equamente il carico tributario. Il ministro ha ricordato che è stato proprio il Senato a tradurre in norma l’impegno politico enunciato dal Governo di ridurre le aliquote di prelievo allorché la lotta all’evasione avesse prodotto un permanente aumento delle entrate.Un’altra parte delle risorse necessarie per la crescita viene dall’impiego di una parte (la sola parte che i lavoratori decideranno di non assegnare alla previdenza integrativa) del trattamento di fine rapporto delle imprese con piú di 50 dipendenti.La pressione tributaria (le tasse sui cittadini e le imprese che già adempiono al loro dovere fiscale) viene ridotta già in questa finanziaria, se si tiene conto del complesso delle misure adottate. Aumentano i contributi previdenziali, ma questi rappresentano un risparmio dei lavoratori che sarà loro restituito in forma di maggiori pensioni future e non sono quindi assimilabili alle tasse in senso stretto. L’aumento è necessario, non solo per assicurare l’equilibrio del sistema nel lungo periodo, ma anche per migliorare le pensioni future dei giovani. Non è stata aumentata l’IVA per non creare intralci ai consumi e alla crescita. Il ministro ha sottolineato pure il carattere “trasparente” e “intensamente partecipativo” dell’iter della legge finanziaria. Ogni Ministro ha preso parte al “gigantesco cantiere”, le Regioni, le Province, i Comuni, le rappresentanze dei lavoratori e degli imprenditori sono stati ascoltati ripetutamente e approfonditamente. Il Governo ha operato una sintesi e l’ha espressa nei tre punti dello sviluppo, del risanamento, dell’equità. Le molte centinaia di disposizioni che compongono la manovra sono state piú volte riconsiderate sulla base di critiche e osservazioni, rimodulate, riscritte. Il Parlamento, a sua volta, ha introdotto modifiche, miglioramenti, elementi ulteriori pur lasciando intatte le “mura portanti della manovra”. Tutto questo secondo il ministro è espressione di democrazia, è uno strumento per migliorare i testi legislativi ma il flusso ininterrotto delle notizie ha dato l’impressione di confusione e di incertezza. Il ministro ha concluso il proprio intervento affermando che nella finanziaria e nell’azione complessiva del Governo ci sono le premesse per costruire il domani: una finanza pubblica piú sana, condizione indispensabile per uno sviluppo sostenibile, per rinforzare la voglia di investire sul futuro, per orientare risorse pubbliche alla crescita e, soprattutto, per ridare prospettive ai giovani. È intervenuto anche il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi per sottolineare, tra altro, l’esigenza di una sostanziale revisione della procedura di bilancio e di piú penetranti verifiche dei risultati dei principali provvedimenti assunti e per rimarcare, con disappunto, che ancora una volta viene fatto ricorso ad un modo di legiferare improprio con articoli di legge composti da una innumerevole quantità di commi. La fiducia è stata approvata con 162 voti favorevoli e 157 contrari.
14 dicembre Un accurato esame della commissione Bilancio ha prodotto l’inammissibilità di talune previsioni introdotte nel maxiemendamento del Governo. Sono stati espunti dal testo il comma 923, relativo alla proroga dei termini per l'esercizio della delega al riassetto dell'autotrasporto e il comma 459, sulla modifica degli organi del Formez. Sono stati inoltre dichiarati inammissibili, con un giudizio difforme da quello rilasciato dalla Camera, i commi 922 e 945, il cui contenuto prevede la conservazione in bilancio di somme perenti, in violazione delle norme di contabilità generale dello Stato. Il testo è stato pure modificato dalla sostituzione del comma 795 con la meno onerosa stesura approvata in Commissione bilancio, riferita alla sola Provincia di Bolzano e mediante l’inclusione di due commi che riproducono proposte approvate in sede referente sulle infrastrutture connesse alle Olimpiadi di Torino e sulle regole per l’attività di brokeraggio.Il presidente dell’Assemblea Franco Marini ha consentito, prima delle comunicazioni ufficiali, un ampio dibattito sulle valutazioni della commissione Bilancio che, come comunicato dal presidente Enrico Morando, ha espresso un giudizio di corretta copertura della legge finanziaria cosí come riscritta dal maxiemendamento governativo. Le valutazioni sul contenuto proprio sono state accolte integralmente dal presidente dell’Assemblea.I dubbi di costituzionalità sul contenuto del comma 836, che interviene in materia di modificazione dello Statuto della Regione Sardegna, sono stati fugati sulla base di un approfondito esame della lettera della norma e dell’iter delle proposte emendative nonché sulla base di accordi con la regione stessa.Due errori materiali sono stato segnalati dal ministro Vannino Chiti: al comma 1119 (le parole: «già autorizzati e di cui sia stata avviata concretamente la realizzazione» da sostituite con le seguenti: «già realizzati e operativi») e al comma 1018 (dopo le parole: «Vibo Valentia» non sono state inserite le seguenti: «e il comune di Marigliano in Campania»). Il presidente Marini non ha accolto la richiesta del ministro di modificare il comma 1119, inerente agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, in quanto la proposta non attiene alla correzione di un errore materiale ma riveste un'evidente portata modificativa mentre ha giudicato accoglibile l'altra correzione richiesta dal Governo.Il senatore Cesare Salvi (Ulivo) ha segnalato il carattere ordinamentale, quindi estraneo al contenuto proprio, della previsione contenuta nel comma 1346, che modifica la decorrenza dei termini di prescrizione della responsabilità contabile. Ma il contenuto del comma 1346 ha formato oggetto di un ampio confronto, oltre che di grande imbarazzo nel Governo, nel quale il senatore Massimo Villone (Ulivo) ha dichiarato che avrebbe accordato «la fiducia al Governo per rispetto del mandato ricevuto dagli elettori ma, nella possibilità di una valutazione più libera, avrebbe votato contro una finanziaria nella quale sono state introdotte due norme che la maggioranza, in sede di cabina di regia, aveva rigettato.». La previsione di cui al comma 1346 «equivale ad una sanatoria per gli amministratori pubblici responsabili di danni all'erario, una disposizione che va nella direzione contraria rispetto all'esigenza di riportare ordine nel mondo degli amministratori e delle autonomie.». Il presidente Morando ha comunicato che il Governo si è dichiarato disponibile ad espungere la norma dal maxiemendamento. La disponibilità al riesame della norma in commissione ha avuto il consenso di tutti i gruppi ma lo stesso consenso non è stato dato dai gruppi dell’opposizione a modificare il testo espungendo il comma contestato. L’opposizione ha ritenuto il testo “immodificabile”.
13 dicembreIl relatore sul bilancio, Raffaele Tecce, intervenendo in replica, ha ribadito la coerenza tra DPEF, bilancio e finanziaria: il bilancio di previsione per il 2007, come modificato dalla manovra correttiva proposta dal Governo, corrisponde pienamente agli obiettivi programmatici contenuti nel Documento di programmazione economico-finanziaria e nella relativa Nota di aggiornamento.
Esso tiene conto anche della seconda Nota di variazioni dalla Camera, degli emendamenti e del testo del decreto fiscale approvato qualche settimana fa. Il relatore ha anche sottolineato la necessità che il Parlamento abbia uno strumento che permetta in corso di esercizio, mediante un sistema di monitoraggio efficiente ed affidabile, un aggiornamento quasi in termini reali sia dell’andamento delle entrate, sia delle previsioni.
Ha replicato successivamente il viceministro dell’economia Roberto Pinza che, a fronte delle reazioni suscitate dall’aumento delle entrate tributarie, ha voluto precisare che l’impianto della manovra tiene conto delle maggiori entrate. Già in luglio il Documento di programmazione economico-finanziaria esordiva ricordando che la nuova stima scontava un aumento consistente delle entrate tributarie. L’8 luglio 2006, il dato dal quale partiva il Documento di programmazione economico-finanziaria si basava su un aumento di 29,5 miliardi di entrate rispetto al 2005, di cui 24,3 miliardi riguardavano entrate tributarie e 5,2 contributi. Nella Relazione programmatica di settembre il Governo prendeva atto dell’ulteriore aumento delle entrate tributarie (non contributive in quel dato momento) stimato in cinque miliardi. Una tale errata interpretazione dei dati economici ha accresciuto, secondo il viceministro, gli argomenti di quanti sostenevano la necessità di presentare una finanziaria da 15 miliardi per rientrare nei parametri di Maastricht; ma una manovra di “puro” rientro può realizzarsi quando l’unico problema di un Paese è la non conformità dei conti pubblici.
Il Governo Prodi ha invece dovuto affrontare il rientro nei parametri di Maastricht, la debolezza del sistema produttivo, la crisi completa delle infrastrutture. Il viceministro ha concluso respingendo la critica di quanti hanno paventato l’effetto depressivo della manovra che, al contrario, ha un’imposizione quasi nulla sulle famiglie e che restituisce molto all’apparato produttivo e alle infrastrutture, con conseguenze su tutto il settore dei lavori pubblici.
L’Assemblea ha poi approvato tutti gli articoli del disegno di legge di bilancio. In occasione della votazione dell’articolo 8 il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga (Misto) ha dichiarato il voto contrario per protesta contro il Ministro dell’interno che lo avrebbe offeso non rispondendo direttamente alle sue interrogazioni, ma mediante “il vero Ministro dell’interno, che è il Capo della Polizia” in particolare con riferimento all’interrogazione se il Capo della Polizia sapesse dell’azione, per la quale il senatore Cossiga l’ha denunziato alla procura di Brescia e per cui è in corso l’inchiesta di quella stessa procura, di spionaggio sulle persone, sulle sedi e sulle comunicazioni telefoniche del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare e se, sapendolo, ne avesse informato il Ministro dell’interno dell’epoca. La presenza del ministro dell’interno è stata richiesta da tutti i gruppi e il ministro della giustizia Clemente Mastella ha assicurato che il ministro Amato riferirà in Parlamento, d’intesa con il Presidente Marini.
Il ministro per i rapporti col Parlamento Vannino Chiti ha posto in aula la questione di fiducia sull’emendamento interamente sostitutivo degli articoli della finanziaria specificando che il testo scaturisce dal testo della Camera integrato con le modificazioni approvate dalla Commissione e con gli emendamenti presentati sia dalla maggioranza che dall'opposizione che hanno avuto il parere favorevole del relatore e del Governo. Il ministro Chiti ha accennato alle novità introdotte nell’emendamento citando la rivisitazione della norma sull'imposta di successione relativa all'impresa, gli incentivi alla rottamazione, le risorse per le infrastrutture (previste dalla Camera per la Lombardia e poi specificate anche per il Veneto), una norma, approvata quasi all'unanimità, che modifica l'articolo 1 rimodulando la riduzione delle aliquote fiscali sulla base dell'incremento che può derivare dall'azione contro l'evasione fiscale. È stato poi mantenuto l'impegno assunto alla Camera ad aumentare le risorse per il pacchetto sicurezza e la ricerca scientifica e a risolvere in maniera diversa la questione della Sicilia, rimasta in sospeso. Si è tentato di dare un contributo, con le risorse possibili, ha continuato il ministro, alle questioni della famiglia, in particolare relativamente agli assegni familiari per figli di famiglie numerose che non hanno reddito. Sul problema dei conti dormienti, ha concluso il ministro, è stata assunta la decisione di accelerare la procedura di accertamento di quelli esistenti nelle banche salvaguardando i diritti dei cittadini e il loro utilizzo in due direzioni: in favore dei risparmiatori colpiti da crack finanziari e della stabilizzazione dei precari.
Il presidente ha informato l’Assemblea sulle conclusioni della Conferenza dei capigruppo in ordine all'organizzazione dei tempi di discussione della questione di fiducia. L’emendamento sarà vagliato dalla commissione Bilancio per la valutazione della copertura finanziaria, la discussione generale sulla fiducia sarà svolta fino alle 18:00 della giornata di venerdí, quando avranno inizio le dichiarazioni di voto finali. Nella stessa serata di venerdí sarà esaminata la Nota di variazioni al bilancio e si procederà al voto finale del bilancio medesimo, salvo rinvio a sabato qualora l'esame della nota di variazioni dovesse protrarsi fino a ora tarda.
12 dicembreIn apertura di seduta il presidente Franco Marini ha comunicato le determinazioni assunte unanimemente dalla Conferenza dei capigruppo in ordine alla discussione dei documenti di bilancio. Tenuto conto della preannunciata richiesta di fiducia il presidente ha assicurato, nell'ambito del contingentamento previsto, una discussione ampia sul maxiemendamento che sarà presentato dal Governo.
Il relatore sul bilancio, Raffaele Tecce, ha illustrato il disegno di legge evidenziando la forte riduzione del saldo netto da finanziare anche rispetto al disegno di legge di assestamento per il 2006, derivante dall'aumento delle entrate finali. Anche il risparmio pubblico registra rispetto alle previsioni assestate per il 2006, che avevano un valore negativo, un miglioramento di circa 18 miliardi di euro, dovuto essenzialmente all'incremento delle entrate correnti per oltre 22 milioni di euro e alla riduzione di 3.240 milioni di euro delle spese correnti.
L'avanzo primario, pertanto, registra un incremento di 20.585 milioni. Questa tendenza all'aumento delle entrate, secondo il relatore, sembra consolidarsi ancora nel 2007 anche se non ha effetto sul bilancio in discussione, a legislazione vigente.
Il presidente della commissione Bilancio, Enrico Morando, è invece intervenuto in aula per riferire sui lavori della commissione sulla legge finanziaria poiché, non avendo la commissione stessa concluso l’esame, non è stato conferito il mandato al relatore.
Il presidente Morando ha svolto alcune riflessioni sui problemi istituzionali che l'esito negativo dei lavori della commissione propone. Le commissioni bilancio dei due rami del Parlamento non hanno concluso l’esame dei disegni di legge, cosí la finanziaria 2007 sarà approvata senza un compiuto esame sotto il profilo tecnico, della tecnica finanziaria e della tecnica giuridica. È un esame, questo, che non è possibile svolgere in aula, luogo deputato al confronto delle soluzioni politiche. La riforma della sessione di bilancio non può prescindere dal valore del lavoro delle commissioni prima che i testi affrontino l’Assemblea.
Il presidente Morando ha individuato due direzioni in cui lavorare per uscire dall’impasse: porre mano immediatamente a un mutamento delle regole della sessione di bilancio, affinché questa abbia al suo centro i lavori delle commissioni bilancio di Camera e Senato e rendere fortemente autonomo il Parlamento sul piano della valutazione tecnica delle scelte finanziarie del Governo. Secondo il presidente l'autonomia scientifico-tecnica di valutazione dei testi può rafforzarsi solo mediante il coordinamento dei Servizi del bilancio di Camera e Senato che poi, entro un anno, dovrebbero essere fusi.
Sono state successivamente illustrate tre questioni sospensive sul disegno di legge di bilancio, proposte dai senatori Azzollini (FI), Baldassarri (AN) e Ferrara (FI) e tre questioni pregiudiziali sul disegno di legge finanziaria, presentate dai senatori Pastore (FI), Fruscio e Davico (LNP). Le questioni sono state respinte con due votazioni dall’esito identico: 156 voti favorevoli e 162 contrari.
Si è aperta la discussione generale ma i lavori sono stati sospesi in attesa della presentazione dell’emendamento del Governo.


 

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