20 ottobre 2006 |
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Confindustria: «Con l'intesa sul Tfr il 99,5% delle imprese fuori da Inps» |
Con l'intesa sul tfr raggiunta ieri a Palazzo Chigi, tra Governo e parti sociali «il 99,5% delle imprese italiane è escluso dal problema del trasferimento forzoso dei fondi all'Inps».
Lo evidenzia il direttore generale della Confindustria, Maurizio Beretta che in una conferenza stampa convocata in viale dell'Astronomia osserva che grazie alla soglia di esenzione dell'obbligo di trasferimento fissata a 50 addetti «il problema si applicherà su circa 23mila imprese su un totale di circa 4,2 milioni, quindi meno dello 0,5% del totale». È stato accolto il nostro punto di vista - commenta Beretta - ed è stato fatto un grande passo in avanti nell'interesse della grandissima parte del sistema delle imprese italiane«. La Confindustria ribadisce comunque la sua contrarierà all'idea stessa di prelievo forzoso. E citando lo stesso impegno assunto dal Governo nel rivalutare questa condizione già nel 2008, afferma: «Ci rimettiamo di nuovo mano nel 2008 perchè a noi non piace in termini filosofici l'idea di un prelievo forzoso perchè limita la libertà di scelta dei lavoratori e perchè il senso dell'intero sistema della riforma è quella di far decollare la previdenza integrativa, e nessuno ha sostenuto che il prelievo verso l'Inps possa avere un futuro». Gli imprenditori appaiono sostanzialmente soddisfatti, precisa Beretta, sempre che l'intesa di ieri venga tradotta in un «documento preciso» sul capitolo compensazioni e sull'impegno che queste scatteranno già dal primo luglio 2008, cioè da quando i lavoratori saranno chiamati a dire la loro, anche attraverso il silenzio-assenso sulla destinazione dei rispettivi fondi al tfr.Le Top News del Sole 24 ORE sul telefonino. | TOP al 48224 |
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