Grande campione del ciclismo francese degli anni Cinquanta e Sessanta, è per tutti il prototipo del cronoman, un atleta capace di mantenere a lungo velocità davvero altissime. Anquetil è anche il primo corridore della storia del ciclismo a poter vantare cinque vittorie al Tour de France, oltre a numerosi altri successi nelle maggiori corse a tappe, compreso il Giro d’Italia. Figlio di un coltivatore di fragole della Normandia, Jacques Anquetil si appassiona alla bicicletta pedalando dalla sua fattoria fino al mercato agricolo di Sotteville. Inizia a correre nel 1951 e subito l’anno dopo veste la maglia di campione nazionale francese. A diciannove anni, alla sua prima gara da professionista, trionfa con più di sei minuti di vantaggio nel Gran Premio delle Nazioni, competizione a cronometro a cui partecipa come corridore indipendente. Le sue doti di cronoman emergono rapidamente grazie alle quattro successive vittorie al Gran Premio delle Nazioni (in cui si impone ben nove volte in carriera), alle due affermazioni al Gran Premio di Lugano (conquistato in sette edizioni) e grazie al record dell'ora ottenuto al velodromo Vigorelli di Milano nel 1967. Con il tempo di 46,159 km/h, Anquetil supera di 361 metri, il record del campionissimo Fausto Coppi. Battuto in seguito da Roger Rivier, ritenta nel 1967, ma la sua prestazione non viene omologata perché si rifiuta di sottoporsi al controllo antidoping, di cui contesta le procedure. Campione aristocratico dalla pedalata elegante, al suo debutto al Tour de France, nel 1957, si rifiuta di avere in squadra il dominatore delle ultime edizioni, Louis Bobet. La fiducia accordatagli dal tecnico della squadra francese è però ricambiata con una vittoria, costruita grazie al successo nella crono di Libourne. Dopo due passaggi a vuoto e un terzo posto nel 1959, il campione normanno si aggiudica nuovamente la corsa francese nel 1961. Sfruttando, ancora una volta, gli oltre cento chilometri a cronometro e difendendosi sui Pirenei. Nei tre anni consecutivi il copione si ripete: Anquetil domina in tutte le tappe contro il tempo e rintuzza gli attacchi in salita degli avversari Poulidor e Bahamontes. Nel 1962 demolisce letteralmente i suoi concorrenti, mentre l’anno successivo subisce gli assalti di Poulidor, che si fanno pericolosi soprattutto dopo i postumi di una festa a cui Anquetil ha partecipato, fedele al suo stile “irregolare”. La leggenda narra che a farlo riprendere sia stata una borraccia piena di champagne passatagli dal tecnico Gemignani. Il campione francese è anche il primo ciclista a vincere nella sua carriera le tre maggior corse a tappe. Ai successi nel Tour si affiancano infatti le due vittorie al Giro d’Italia (1960 – 1964) e il successo del 1963 alla Vuelta di Spagna. Prima di mettere fine alla sua splendida carriera, Anquetil si impone anche nella Liegi – Bastogne – Liegi. Muore di cancro nel 1987, dopo aver collaborato anche alla radio e all’Equipe. |