Campione lussemburghese, definito "angelo della montagna", sicuramente uno dei più maggiori scalatori che il ciclismo abbia mai avuto, anche se la sua grandezza sulle montagne non è costante ed emerge particolarmente in occasione di giornate dal clima avverso: pioggia, neve, freddo sono stati gli elementi naturali che hanno esaltato le sue qualità, proprio quando i suoi avversari arrancano di più. Accesissima la rivalità con il francese Luois Bobet. Campione da corse a tappe - quando non si distrae e trova la necessaria concentrazione - inizia dieci Tour de France terminandone sette e ottenendo, oltre alla vittoria nel 1958, il terzo posto nel 1955. Partecipa a sette Giri d'Italia, ottenendo due vittorie (1956 e 1959), due terzi e due quarti posti. Arricchiscono il suo palmares, composto da una quarantina di vittorie, tre Giri del Lussemburgo, un Giro delle Sei Province e un Giro del Sud Est. Per sei anni è campione nazionale. Smette di correre una prima volta nel 1963, tornando sui suoi passi nel 1965, senza ottenere più alcun risultato. Finita la carriera vive diversi problemi personali. Gestisce una birreria con pessimi risultati, cadendo anche nel vortice dell'alcool, da cui però riesce ad uscire, diventando poi dipendente del Museo dello sport del Lussemburgo. Muore il 6 dicembre 2005 a causa di un'embolia polmonare, dopo un ricovero durato una decina di giorni. |