Marco Pantani (1970 – 2004) |
Il Pirata |
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Ciclista amatissimo dagli sportivi italiani, alle metà degli anni Novanta entusiasma gli appassionati di tutto il mondo con le sue vittorie al Giro e al Tour, prima di essere travolto dallo scandalo del doping e concludere tristemente la sua parabola agonistica e umana. Scalatore agile e veloce, spesso paragonato a grandi e storici campioni del pedale come Charly Gaul e lo spagnolo Federico Bahamontes, Pantani si mette in luce da dilettante vincendo nel 1992 il Giro d'Italia per quella categoria. Passato al professionismo nell'edizione 1994 vince due tappe di montagna al Giro - a Merano e all’Aprica - quest’ultima ottenuta staccando tutti gli avversari sulle ripidissime pendenze del Mortirolo. Le stagioni seguenti sono costellate da rovinosi infortuni e da clamorosi exploit. Nel maggio del 1995 cade in allenamento ed è costretto a rinunciare a partecipare al Giro, ma in luglio esordisce al Tour de France, vincendo un appuntamento storico, la tappa dell'Alpe d'Huez, bissando poi il successo sui Pirenei all’arrivo di Guizet Neige. Terzo alle spalle di Olano e Indurain al termine di un Campionato mondiale, sulle altitudini colombiane, che lo vede tra i più combattivi, subisce nelle settimane seguenti un gravissimo incidente negli ultimi chilometri della Milano-Torino: investito da un’auto riporta la frattura di tibia e perone della gamba sinistra. Dopo quasi un anno di inattività, torna a gareggiare nella primavera del 1997, ma dopo poche tappe al Giro è costretto al ritiro per una nuova caduta. Tornato alle corse a luglio per il Tour, vince di nuovo all'Alpe d'Huez e, sempre sulle Alpi, a Morzine. Il 1998 è il grande anno del “Pirata” con la bandana in testa: con arditi attacchi nelle tappe di montagna e negli arrivi in salita, e difendendosi bene nelle cronometro, solitamente il suo punto debole, Pantani costruisce due straordinari successi al Giro e al Tour, riuscendo in un’impresa in passato toccata solo a grandi campioni come Coppi, Anquetil, Merckx, Hinault, Roche e Indurain. L’anno seguente Pantani è il grande favorito per il dominio incontrastato del Giro d’Italia. Il copione è effettivamente rispettato fino alla vigilia della penultima tappa. All’indomani della solita formidabile vittoria in salita, Pantani viene clamorosamente sospeso dalla corsa dopo un controllo medico da parte dell’Unione ciclistica internazionale, che riscontra nell’ematocrito del campione romagnolo valori superiori al limite massimo tollerato dal regolamento. Inizia così, per Pantani, un lungo periodo nel quale, più che sui fatti sportivi, l’attenzione dei media e degli appassionati è rivolta alle indagini della magistratura, alle squalifiche della Federazione, alle polemiche. Il ritorno di Pantani al Tour del 2000, con la vittoria in due importanti arrivi in salita - a Courchevel, nelle Alpi, e in vetta al Mont Ventoux, dopo un arrivo in volata spalla a spalla con la maglia gialla Armstrong – sembra far pensare ad un suo possibile riscatto, sia sportivo che giudiziario. Resteranno queste le ultime imprese del “Pirata”. Nel giugno del 2003 Pantani entra in una clinica per curarsi dalla depressione, e nel settembre dello stesso anno annuncia il suo ritiro dalle competizioni. Il 14 febbraio 2004, Marco Pantani viene trovato morto in un residence di Rimini. L'autopsia rivelerà la causa della morte: un arresto cardiaco causato da un’overdose di cocaina. |
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