Il Grillo fa i conti senza l'oste, i big pensano già alla crono |
di Dario Ceccarelli |
Niente da fare. Neanche il mare, dopo tanta montagna, fa bene a Paolo Bettini. Non è il suo Giro. Nel giorno in cui va in bianco Robbie Mc Ewen, il re delle volate, Bettini per due centimetri si vede sfuggire la prima vittoria. Ciao ciao, sarà per la prossima volta, dovrà scrivere lo sfortunato toscano sulla cartolina di Termoli, traguardo di questa nona tappa, la più breve di questa edizione. Il Grillo, in segno di giubilo, alza le mani. Ma fa i conti senza l'oste. E l'oste è questo ragazzone lituano, Tomas Vaitkus, che lo batte senza troppa convinzione al fotofinish. E' la prima volta che al Giro d'Italia vince un lituano. L'Unione europea si allarga, ma non è consigliabile spiegarlo a Bettini che alla fine perde le staffe denunciando le solite scorrettezze da volata selvaggia. Giornata per velocisti, insomma. Qualche collina punteggiata dai papaveri, qualche allungo in discesa nella campagna molisana, il sole che brilla sulle biciclette, e il mare che invita a tuffarsi nelle onde per cancellare le fatiche. I campioni, Basso in testa, si prendono una mezza giornata di riposo dopo la domenica di lavoro. Tappa interlocutoria, quindi, per chi guarda alla classifica. Forse Damiano Cunego ci fa un pensierino, ma poi, ricordandosi come Basso lo ha riacciuffato sulla Maielletta, preferisce lasciar perdere. Gli altri candidati alla rosa neanche si vedono. Inutile ricamarci sopra: tutti i big pensano già alla cronometro di Pontedera, cinquanta chilometri piatti come un campo di bocce che giovedì emetteranno una nuova spietata sentenza contro i rivali di Basso. Troppo forte il varesino in questa specialità. Non c'è appello. Per rovesciare la corsa Simoni e soci dovranno ricorrere ai supremi giudici del Giro, il Gavia, il Mortirolo, il Monte Bondone, Il Plan de Corones. Ma anche lassù pare che, per loro, non tiri aria. 15 maggio 2006 |
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