Il cecchino di Brisbane centra l'ennesimo bersaglio |
di Dario Ceccarelli |
Charleroi. Animo: bisogna saper perdere. Soprattutto se si viene battuti da un fulmine come Robbie Mc Ewen. La vecchia canzone dei Rocks, dovrebbe mitigare l’amarezza di Alessandro Petacchi surclassato allo sprint di Charleroi non solo dal guizzo dell’australiano, che come al solito gioca d’anticipo, ma anche dal tedesco Olaf Pollack e dal nostro Paolo Bettini a caccia di abbuoni per acchiappare la maglia rosa. Per non imbastire subito il solito processo del lunedì, partiamo dall’impresa di Mc Ewen. Il canguro di Brisbane, 33 anni e 139 vittorie in carriera, 9 al Giro, è un cecchino micidiale. Senza una squadra che lo pilota al traguardo, centra il bersaglio con facilità disarmante. Sa cogliere l’attimo e, quando scaglia la freccia, non c’è più scampo. Tutto succede appena Alberto Ongarato, ultimo vagoncino del treno di Petacchi, si sfila per far partire il suo capitano. Siamo a 200 metri dal traguardo. In questi casi Petacchi non dà scampo. Questa volta invece si imballa. Sia perché la strada è in lieve salita, e quindi la velocità è più bassa, sia perché commette l’errore di inserire un rapporto troppo duro. In questa esitazione, balza fuori il vecchio canguro che con un guizzo saluta la compagnia. Petacchi, che sa d’aver sbagliato, molla il colpo e finisce addirittura quarto. Tanto di capello quindi all’australiano. E anche a Paolo Bettini che fa ben sperare per la tappa di oggi a Namur. Quanto a Petacchi, calma e gesso. C’è tempo per gli avvisi di garanzia. E’ vero: il treno della sua nuova squadra non è collaudato come quello dello Fassa Bortolo, e manca una pedina importante come Velo per infortunio, però la strada è ancora lunga. E ci sono altri arrivi più adatti alle sue caratteristiche. Già oggi ci sarà da divertirsi. Savoldelli , sempre maglia rosa,dovrà stare con gli occhi aperti. Il percorso della terza tappa (Perwez-Namur, 202 km) è un ottovolante che ricorda la Freccia Vallone. Qui Bettini e Di Luca si sentono a casa. E per Savoldelli, falco della Val Seriana, tira aria di sfratto 7 maggio 2006 |
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