Che legnate da Ivan il terribile |
di Dario Ceccarelli |
Che legnate. Davvero Terribile questo Ivan Basso. Nella cronometro di Pontedera spacca non solo il secondo ma anche tutta la concorrenza. Solo Jan Ullrich, il kaiser delle lancette, fa un tempo migliore della maglia rosa. Ma il tedesco, che corre al Giro per allenarsi al tour, è un fuori categoria. Se s'impegnasse al Giro, come si impegna a tavola durante l'inverno, non avrebbe rivali. Invece, il tipo, che a Sidney ha vinto l'oro nella specialità, è fatto così: prime le salsiccie, poi la bicicletta. In questo cronometro, sentendo però odor di Tour, Ullrich si scatena pedalando a oltre 51 chilometri di media. Una prova strepitosa che permette al tedesco , non più di primo pelo (32 anni), di conquistare la sua prima tappa del Giro d'Italia. Meglio tardi che mai. Ma tutte queste chiacchiere sul kaiser, non devono distoglierci da quello che ci preme veramente: e cioè la batosta che Ivan Basso infligge ai suoi avversari di classifica. Un vero macello. Gilberto Simoni prende più di 4 minuti. Damiano Cunego , superato da Ivan Basso a un chilometro dal traguardo, più di cinque. Danilo di Luca quasi 6. L'unico che limita i danni è Paolo Savoldelli. Il falco della val Seriana contiene il distacco in circa 50 secondi. Che gli permettono di restare in quarta posizione in classifica generale a circa tre minuti e mezzo dalla maglia rosa. Davanti a Savoldelli c'è Gontchar, specialista nelle crono, ma che verrà spazzato via nella prima tappa di montagna. Secondo, zitto zitto, c'è invece lo spagnolo Gutierrez. Anche in questa prova questo corridore si è difeso bene. Di lui, nessuno parla. Però sta facendo un Giro sorprendente dopo anni di prezioso gregariato al servizio di Escartin. Lo chiamano "El Bufalo " per via che è un testone. In effetti, per la prima volta con i gradi di capitano, Gutierrez sta dimostrando una tenacia non comune. Sugli altri big, meglio stendere un velo pietoso. Pelizzotti si prende anche lui più di 4 minuti. Scalatori come Rujano bisogna scendere in apnea per cercarli nel fondo. Insomma, un bel terremoto. A questo punto la domanda è : Giro finito? Ivan Basso, anche per scaramanzia, risponde che tutto si deciderà in montagna; che i distacchi si conteranno con la sveglia; che gli imprevisti sono dietro l'angolo. Giustamente, insomma, non fa lo spaccone. Anche perché l'anno scorso, per un virus intestinale, gli sfuggì un Giro che aveva già in tasca. Ad essere realistici diciamo che questa volta, per perderlo, dovrebbe proprio accanirsi il destino. Però una cosa è vera: le montagne sono tante, e alcune fanno veramente paura. Ormai le marcature sono saltate, e quindi tentare di attaccarlo non costa nulla. Ivan lo sa. E quindi sta in guardia. 18 maggio 2006 |
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