La Corsa Rosa omaggia le terre colpite 30 anni fa dal devastante terremoto del Friuli con una tappa che tocca ben 18 dei 20 paesi devastati dal violentissimo sisma. Dall'Austria (Sillian) fino a Gemona del Friuli, per 210 chilometri, l'odierna frazione di gara presenta comunque alcune difficoltà. Nulla da paragonare con i tapponi dolomitici conclusivi, eppure le continue salite e discese, le pendenze da non sottovalutare, rendono la corsa piuttosto impegnativa. La classifica generale non viene minimamente intaccata, ma alcuni atleti ormai fuori dai giochi per la maglia rosa danno spettacolo nei chilometri finali, sino alla volata vinta da Stefan Schumacher sul cronoman della Lampre Marzio Bruseghin. Il tedesco della Geroldsteiner, alla sua seconda vittoria di tappa in questa edizione del Giro, beffa l'atleta veneto dopo una lunga fuga consumata insieme ad altri tre corridori (Wegelius, Lopez Garcia e Gutierrez Palacios).
Tre i Gran premi della montagna nella tappa odierna: il Croce Carnico al chilometro 80, il Cuel di Forchia al chilometro 143, l'ascesa di Sammardenchia, in vetta alla quale mancano 24 chilometri all'arrivo. Il massimo del distacco a cui riescono ad arrivare i cinque fuggitivi è di poco superiore ai sette minuti sul gruppo della maglia rosa Ivan Basso, saldamente al comando del Giro e abile come sempre a controllare la gara in testa al gruppone. Fanno l'andatura, quest'oggi, gli uomini della Phonak, evidentemente interessati alla classifica a squadre. I fuggitivi cercano di collaborare per non perdere il vantaggio sul gruppo, ma a 30 chilometri dal traguardo questo si è assottigliato a poco più di quattro minuti, segno che il lavoro di squadra non dà i frutti sperati e la voglia di vincere rende i corridori più attenti alle possibili fughe a sorpresa. Al Sammardenchia le pendenze sono del 18%, la fatica si fa sentire, sia per i corridori in fuga, sia per chi è rimasto nel gruppo maglia rosa, che comunque non è più in grado di recuperare i cinque al comando. Alla salita di Montenars scatta Lopez Garcia e guadagna un centinaio di metri sugli avversari, ma Schumacher non vuole perdere un'occasione ghiotta di vittoria e aumenta il ritmo, forte di una pedalata sciolta e rapida. In discesa il tedesco disegna meglio le curve e rosicchia secondi preziosi a Lopez: il gruppo della maglia rosa è a circa 2'30''. Quando mancano cinque chilometri al traguardo il gruppetto di testa si ricongiunge, grazie al lavoro di Bruseghin e Schumacher, che vogliono la vittoria di tappa. Bruseghin accarezza, per la seconda volta in questo Giro, l'idea di strappare una frazione di gara, ma, sempre per la seconda volta è battuto in volata. Tenta lo scatto decisivo, ma Schumacher gli sta a ruota e non lo molla. Il tedesco è il più veloce de cinque fuggitivi, e non perdona. La 18esima frazione del Giro è sua. Domani tappone dolomitico da Pordenone fino al passo San Pellegrino, con il quarto arrivo in quota della corsa: gli atleti passeranno per la Forcella Staulanza, il passo Fedaja (la Marmolada) e il mitico Pordoi (2239 metri).
25 maggio 2006
|
Shopping24
Mobile
Invia l'articolo
I piu letti
Stampa l'articolo
Ingrandisci
Diminuisci
