Si ricomincia da Paolo Savoldelli |
di Massimo Donaddio |
Il Giro d'Italia ricomincia da dove era finito lo scorso anno, ossia da Paolo Savoldelli. Il vincitore dell'ultima edizione della Corsa Rosa, partito per ultimo con il pettorale numero uno, ha dominato la cronoprologo di 6,2 chilometri nelle strade di Seraing, in Belgio, segnando il tempo di 7'50''. Ricca di insidie la tappa da Place Communale a Rue du Val St.Lambert. Dopo una partenza pianeggiante, la prima difficoltà arriva poco prima del secondo chilometro, quando la salita che porta a Place des Houilleurs (Gran Premio della Montagna) tocca la sua massima pendenza. Dopo il Gran premio della montagna, posto a poco più di 2 chilometri dall'arrivo, comincia la lunga discesa che porta fino al traguardo. Davvero ottima la gara del corridore della Discovery Channel, che ha guadagnato molto in salita ed è arrivato al traguardo staccando lo specialista australiano Bradley Mcgee di ben 11'' e di 19'' uno dei suoi rivali più in forma, Danilo Di Luca, il quale ha fatto registrare il tempo di 8'09''. Tutti i principali candidati alla vittoria finale si sono comunque difesi molto bene, dimostrando di voler fare sul serio già dalle primissime tappe. Ivan Basso ha corso in 8'13'', Damiano Cunego ha migliorato decisamente la pedalata e, dopo un pizzico di tensione iniziale, ha realizzato il tempo di 8'15''. Appena un secondo in più per l'altro grande favorito della vigilia, Gilberto Simoni. Per la classifica di tappa, da segnalare il terzo posto dello spagnolo Josè Gutierrez Cataluna - a 13 secondi da Savoldelli - che ha preceduto di pochi centesimi il tedesco Stefan Schumacher. Quinto a 15'' il veterano ucraino Serghei Honcha, piazzatosi davanti agli spagnoli Francisco Perez Sanchez e Josè ivan Gutierrez Palacios, entrambi a 16'' dalla maglia rosa. Buono il risultato anche di Davide Rebellin, nono a 18''. Lontano dai migliori il tedesco Jan Ullrich, che ha perso già 49 secondi in appena 6,2 chilometri. Delude anche lo statunitense Bobby Julich (8'35''), solitamente uno specialista delle crono, che ha confermato le difficoltà riscontrate nel Giro di Romandia. «Non pensavo di vincere», è stato il commento a caldo della maglia rosa Savoldelli. «Non sono adatto a questo tipo di prove - ha ammesso ai microfoni Rai - e non pensavo di vincere perchè c'erano poche curve e bisognava spingere». Un pizzico di delusione, invece, per Ivan Basso, che si aspettava qualcosa di meglio dalla prestazione odierrna. «È stato un prologo molto duro - ha detto - credo sia stata una prova abbastanza buona per me, non eccezionale, ma va bene così. Mi aspettavo qualcosina di meglio, ma il Giro non è solo il prologo». Domani la seconda tappa, 197 chilometri da Mons Charleroi (Marcinelle). Una frazione con pochissime salite e che sembra, sulla carta, particolarmente adatta ai velocisti. 6 maggio 2006 |
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