Quarta tappa, è ancora di McEwen lo sprint vincente |
di Massimo Donaddio |
Ancora una volta uno scatto fulminate del re degli sprint, Robbie McEwen, lascia il segno nella quarta tappa del Giro d'Italia, l'ultima corsa in Belgio. Il velocista australiano si conferma il numero uno nelle volate, soprattutto ora che il suo acerrimo rivale Alessandro Petacchi è fuori gioco dopo la rottura della rotula avvenuta nella tappa di ieri. Il corridore spezzino dovrà essere operato e sarà costretto a saltare il Tour de France. Secondo classificato della frazione odierna il campione olimpico Paolo Bettini. Il tedesco Schumacher, che si è difeso molto bene fino all'ultimo, mantiene la maglia rosa. Secondo in classifica generale Paolo Savoldelli. La tappa odierna, 193 chilometri da Wanze a Hotton è stata ancora una frazione con poche asperità, ottima per le performance dei velocisti e dei cacciatori di tappa. I punti più elevati della tappa sono stati il Cote de Wanne, posto al chilometro 83,7, e La Haute Levee, dopo undici chilometri, dove i corridori hanno raggiunto l'altezza massima del giorno, a quota 504 metri. Piuttosto pianeggiante la seconda metà della gara, fino alle discese del km 163, a circa 30 chilometri dal traguardo. La previsioni sono state più o meno rispettate anche negli ordini di arrivo. Effettivamente il siluro australiano della Davitamon-Lotto, già vincitore della seconda tappa, era il principale candidato alla vittoria di oggi, davanti al tedesco della T-Mobile, Olaf Pollack, e alla stessa maglia rosa Stefan Schumacher della Gerolsteiner. E proprio alla volata finale Robbie McEwen, da par suo, si è sganciato per scattare fino al traguardo, superando Pollack, un ottimo Paolo Bettini – che non è riuscito ancora a cogliere la tanto agognata vittoria di tappa – e Loddo della Selle Italia – Diquigiovanni. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga interminabile (lunga 168 chilometri ) dell’italiano Bertolini, del francese Casar, dello svizzero Calcagni, del belga Van De Walle, e dell’olandese Niermann. Quando mancavano dieci chilometri all’arrivo il lavoro di squadra della Davitamon di McEwen e della Milram, la squadra di Petacchi, ha avuto successo, ricompattando il gruppo. Sempre la Milram ha organizzato il “treno” per tirare la volata a Lorenzotto, ma l’azione non ha avuto successo: la classe e l’abilità superiore del bolide australiano hanno fatto il resto. Da segnalare comunque il buon lavoro della Gerolsteiner di Stefan Schumacher, che ha protetto il proprio corridore di punta, accompagnandolo nelle prime posizioni e consentendogli di mantenere la maglia rosa. Nessun cambiamento di rilevo si è infatti prodotto in classifica generale. A 13 secondi da Schumacher si trova Paolo Savoldelli; a 23 secondi dalla testa della classifica Davide Rebellin. Ha incuriosito invece la presenza nella carovana di oggi del campione Usa Lance Armstrong, grande cacciatore di Tour de France, fresco di ritiro dalle scene ciclistiche. Il texano è venuto in Belgio per testimoniare il suo attaccamento e il suo tifo per l'ex compagno di squadra Paolo Savoldelli. Interpellato dai giornalistii, il campione americano ha però detto di vedere come favorito per la vittoria finale (e per la maglia gialla al Tour de France) proprio quell'Ivan Basso che più di una volta lo ha messo in difficoltà nella grande Boucle. Domani giornata di riposo: gli atleti si trasferiranno in aereo in Italia. Giovedì sarà la volta della quinta tappa, una cronometro a squadre di 38 km da Piacenza a Cremona che potrà modificare non poco la classifica generale. 9 maggio 2006 |
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