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| Il "canguro" McEwen brucia in volata Petacchi |
| di Massimo Donaddio |
| Un balzo del “canguro” McEwen infligge ancora una volta un dispiacere al re degli sprinter italiani Alessandro Petacchi. Il ciclone spezzino non riesce ad aggiudicarsi la seconda tappa del Giro d’Italia – 197 chilometri da Mons a Charleroi-Marcinelle, in Belgio – che va all’altro grande cacciatore di volate presente in corsa, l’australiano Robbie McEwen, alla sua nona vittoria di tappa nella corsa rosa. Il 33enne velocista della Davitamon-Lotto, brucia sul traguardo il tedesco Olaf Pollack (T-Mobile) e il “grillo” di Livorno, l’olimpionico Paolo Bettini. Solamente quarto Alessandro Petacchi, che non riesce ad effettuare uno sprint degno della sua fama e della sua classe. Paolo Savoldelli mantiene la maglia rosa conquistata ieri nella cronometro di apertura. Suggestivo il tracciato della seconda tappa di questo Giro, ospite per i primi quattro giorni in terra belga. La frazione di gara vuole ricordare, dopo cinquant’anni, l’immane tragedia avvenuta a Marcinelle, che ha colpito in gran parte lavoratori italiani emigrati per cercare fortuna dopo la guerra e periti in un devastante incidente in miniera. La tappa non prevede particolari difficoltà: un percorso studiato soprattutto per i velocisti, quasi totalmente pianeggiante, eccetto un breve e lievissimo Gran premio della montagna (al chilometro 144), per nulla impegnativo. Non molto buone le condizioni climatiche: in alcuni punti la pioggia si fa battente e il vento non manca. La seconda frazione di gara è caratterizzata da una fuga di quattro corridori: Delage (Fgj), Labbe (Bouyges Telecom), Albizuri (Euskaltel), Missaglia (Selle Italia), in testa già dalla prima ora di corsa e con 7 minuti di vantaggio dopo 86 chilometri. Poi uno stop di 1’30’’per un passaggio a livello (l’inconveniente fa parte della corsa), che diminuisce il vantaggio degli uomini in fuga, e l’inizio delle grandi manovre per la volata finale non consentono più ai fuggitivi di procedere indisturbati: il gruppo, infatti, si riorganizza, soprattutto dietro gli imput della Milram – la quadra di Petacchi – e della Davitamon di McEwen. Gli ultimi atleti ad arrendersi, Missaglia e Albizuri, vengono ripresi a 20 chilometri dall'arrivo. I migliori, i corridori di classifica, si infilano nelle prime posizioni del gruppo: in questi casi rimanere fra gli ultimi può essere pericoloso per eventuali cadute. La Milram prende il comando della corsa; McEwen segue a ruota Petacchi, mentre si piazzano ai primi posti anche il tedesco Pollack e Paolo Bettini. La velocità dei corridori, negli ultimissimi chilometri di gara è notevolissima (60-70km/h). Uno sbandamento in curva, al penultimo chilometro, può provocare qualche caduta, ma, quasi miracolosamente, tutti i corridori rimangono in sella. Uno dopo l’altro, i compagni di Petacchi si sganciano, dopo aver “tirato” il loro sprinter fino alla volata finale, ma, proprio sul finale, McEwen supera lo spezzino e va a tagliare il traguardo ancora una volta. Conclusione al fotofinish anche per il secondo posto, mentre a Petacchi toccherà riprovare per prendersi la rivincita contro il velocista australiano. Avrà ancora alcune possibilità in questa prima fase del Giro, prima che inizino le grandi montagne. Intanto la prossima tappa, 202 chilometri da Perwez a Namur, sulle colline delle Ardenne, potrebbe riservare qualche sorpresa e qualche scatto. Un atleta come Paolo Bettini potrebbe provare a giocarsi una tappa che sembra essergli congeniale. 7 maggio 2006 |
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