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| Sesta tappa, McEwen fa il tris. Pollack in rosa |
| di Massimo Donaddio |
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Ormai è una garanzia: in assenza di Alessandro Petacchi gli sprint finali sono tutti di Robbie McEwen. Il canguro di Brisbane, come un cecchino, non sbaglia un colpo quando si tratta di impallinare gli avversari in volata. Anche nella sesta frazione si è ripetuto il classico copione da tappa di pianura. Fuga di qualche volonteroso poco dopo la partenza, vantaggio che sfiora i cinque minuti, pochi chilometri prima del finale il gruppo recupera trainato dalle squadre dei velocisti, con la complicità delle compagini dei candidati alla vittoria finale. Così è stato oggi: hanno tirato la Davitamon di McEwen e la T-Mobile di Honchar e di Olaf Pollack - che per il gioco degli abbuoni diventa la nuova maglia rosa - e la Milram. Il velocista tedesco Pollack è stato battuto ancora una volta dal campione australiano, ma può rallegrarsi di avere conquistato, ai danni del suo compagno Honchar, la nuova maglia rosa. Una tappa pianeggiante di 223 chilometri attraverso la pianura padana era un boccone troppo ghiotto perché lo sprinter australiano non ne approfittasse. Dopo soli sei chilometri tre atleti si sganciano: si tratta dell'ucraino della Panaria Matveyev, del francese della Credit Agricole Edaleine e dello spagnolo della Euskaltel Aranaga. Terranno il ritmo per quasi tutta la tappa. Quando mancano 70 chilometri all’arrivo, le squadre interessate a tirare la volata ai capitani cominciano le manovre di avvicinamento. Parte la Davitamon di McEwen, subito affiancata dalla T-Mobile della maglia rosa Honchar e del velocista tedesco Pollack. Anche la Csc di Ivan Basso e la Liquigas di Danilo Di Luca si aggregano per dare una mano alle due formazioni di testa. A circa 13 chilometri dal traguardo i fuggitivi vengono ripescati. Pochi chilometri e parte la volata, con Pollack che viene tirato dal campione dal cronoman Michael Rogers, con McEwen e il “Grillo” Bettini che si marcano strettissimi e la Milram che tenta di preparare la volata per Rigotto. La tecnica del fenomeno australiano è sempre la medesima: la partenza al momento giusto dietro le ruote degli avversari, lo sprint imprendibile e i concorrenti che si devono accontentare del secondo posto e via dicendo. Pollack indossa la maglia rosa, ma ci tiene a precisare, dopo la gara, che tornerà a fare il gregario di Honchar (secondo in classifica a due secondi dal compagno). Quinto in classifica - dopo Voigt e Rogers - Ivan Basso, a 23’’ dalla vetta e sesto Paolo Savoldelli a 32’’. Domani primo banco di prova per la resistenza degli atleti che puntano ad arrivare in rosa a Milano. La tappa parte da Cesena e arriva a Saltara, per 236 chilometri di corsa. Cominciano le prime montagne: il monte Catria e la salita delle Cesane, soprannominata non a caso il “piccolo Mortirolo”. Non si escludono interessanti sorprese. 12 maggio 2006 |
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