Una tappa davvero per uomini duri, la settima del Giro d’Italia. La più lunga della corsa: quasi 240 chilometri da Cesena a Saltara con le prime montagne a fare da sfondo ad una gara ricca di spunti interessanti, che ha messo alla prova la tenuta dei favoriti della vigilia. Da ricordare una fuga lunghissima di Scheirlinckx, il recupero di un drappello di corridori guidati dall’ottimo campione spagnolo Juan Manuel Garate, che ha cercato più volte di scattare e di raggiungere il finale ma si è dovuto arrendere alla forza del gruppo e delle squadre dei favoriti - Liquigas, Lampre, Csc, Discovery – che hanno controllato la corsa fino alla fine. Due le salite impegnative, il monte Catria e il monte delle Cesane. Quest’ultimo, al termine di una tappa così lunga, ha messo in difficoltà numerosi atleti, tra cui Paolo Bettini, che si è staccato dal gruppo e non ha più recuperato, e Danilo Di Luca, che ha sofferto un calo di zuccheri rimanendo a lungo in coda al gruppo ma si è risollevato nel finale. La vittoria va a Verbrugghe, subito seguito da un abilissimo Paolo Savoldelli. In classifica generale la maglia rosa torna all’ucraino Honchar, seguito dallo stesso Savoldelli a 5 secondi e da Ivan Basso a 11 secondi. Domani ancora una dura tappa di montagna sulla Maielletta.
13 maggio 2006 |