La sua presenza è di quelle che si notano al Giro d’Italia, anche se l’obiettivo non è quello di vincere la classifica finale. Per la seconda volta nella sua carriera Jan Ullrich, il Kaiser della T-Mobile, classe 1973, torna alla corsa rosa, cercando almeno di fare meglio rispetto alla suas precedente partecipazione, nel 2001, quando chiuse al 52esimo posto con un’ora e mezzo di ritardo sul vincitore Gilberto Simoni. Da escludere, dunque, un Ullrich indiavolato e in cerca della maglia rosa; da non escludere invece una almeno una vittoria di tappa, che manca al palmares del tedesco. È stranoto, comunque, che Ullrich tenterà ancora una volta l’assalto al Tour, ormai privo del grande Lance Armstrong, e il Giro d`Italia sarà per lui un importante allenamento di tre settimane. La presenza al Giro di Ullrich, in ogni caso, non può non avere l’effetto di alzare ulteriormente la caratura della corsa che va in scena per l’89ma volta nella storia. Notevoli i numeri del tedesco in carriera. Campione del mondo dilettanti nel 1993, secondo al Tour de France del 1996, primo quello del 1997; ancora secondo a quello del 1998; vincitore della Vuelta 1999; campione del mondo a cronometro ai mondiali del 1999; secondo classificato al Tour del 2000; medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sidney nella prova su strada e medaglia d'argento nella prova a cronometro; secondo classificato al Tour del 2001 e a quello del 2003; vincitore del Giro di Svizzera del 2004. Oltre cinquanta corse vinte. E il rammarico che il numero di questi successi, in condizioni differenti, si sarebbe potuto moltiplicare. Il teutonico è stato spesso penalizzato alla partenza delle grandi corse a tappe da una condizione di forma non sempre ottimale (qualche chilo in più rispetto al peso forma) oltre che dalla straripante potenza di un “mostro” del pedale, il texano Armstrong, che ha fatto del Tour de France la ragione di vita per ben sette anni di fila. Ora che l’americano si è ritirato, è difficile che Ullrich spenda tutto il suo potenziale al Giro, ma la corsa italiana rappresenta pur sempre una nobile tappa di avvicinamento al principale obiettivo del tedesco, la maglia gialla di Parigi. |