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| Basso vince la cronosquadre, Honchar in Rosa |
| di Massimo Donaddio |
| Prima tappa italiana per questo 89esimo Giro d’Italia e la classifica generale vede già alcuni significativi cambiamenti. La cronometro a squadre di 35 chilometri da Piacenza a Cremona si conclude con la vittoria della Csc di Ivan Basso, una delle compagini indicate come favorite alla vigilia. Il team del corridore di Varese ha tagliato il traguardo in 36’56’’, appena un secondo prima della tedesca T-Mobile di Jan Ullrich, di Michael Rogers e di Serghey Honchar. L’esperto corridore ucraino, tra l’altro, è il detentore della nuova maglia rosa, strappata a Stefan Schumacher. Recupera nel finale, dopo un avvio piuttosto lento, la Discovery Channel di Paolo Savoldelli, che chiude a 37’35’’. Buona comunque anche la prova della Liquigas di Danilo di Luca e della Lampre di Damiano Cunego. Si difende come può anche la Saunier Duval di Gilberto Simoni, una squadra decisamente più attrezzata per le salite. In classifica generale, dietro Honchar, si piazza il tedesco Voigt a sei secondi. Recupera molte posizioni sui concorrenti Ivan Basso, in quinta posizione. Sesto Savoldelli. Prima tappa italiana per questo 89esimo Giro d’Italia e qualcosa già comincia a cambiare in classifica generale. I 35 chilometri di cronometro a squadre – specialità che ritorna in rosa a 17 anni dall’ultima volta – consentono rimescolamenti e recuperi tra i corridori in lizza per la vittoria finale, anche se la non eccessiva lunghezza del percorso, il tracciato pianeggiante e prevalentemente rettilineo, oltre al vento favorevole, contengono i ritardi e le maggior parte delle compagini in gara, almeno di quelle più attese alla vigilia, riescono a non perdere troppi secondi preziosi rispetto alle dirette concorrenti. Attesa al varco, la Csc di Ivan Basso non delude le aspettative, riuscendo a strappare la vittoria di tappa con il tempo di 36’56’’, a quasi 57 km/h di media, dopo una corsa interpretata alla perfezione dal punto di vista tecnico e stilistico. Parte molto forte il team di Basso, riuscendo sempre a mantenere una buona andatura. Il corridore di Varese, tra l’altro, scavalca numerosi concorrenti diretti in classifica generale, piazzandosi al quinto posto a 11’’ dalla nuova maglia rosa, il sempreverde ucraino della T-Mobile Sergei Honchar. Quest’ultimo deve il primato in classifica all’eccellente prova della sua squadra, giunta al traguardo appena un secondo dopo la Csc di Basso, e solamente perché il quinto uomo del “treno” dei corridori, Kessler, non è riuscito a tenere la sostenutissima andatura dei compagni, in particolare di Honchar, del campione mondiale di specialità Michael Rogers (a 6’’ in classifica dall’ucraino) e di uno Jan Ullrich in forma migliore giorno dopo giorno. Una squadra di veloci passisti, la T-Mobile, con tre uomini che hanno vestito complessivamente per sei volte la maglia iridata di campione del mondo, era logico potesse fare una buona gara a cronometro. Leggermente più attardata, invece, la Discovery Channel di Paolo Savoldelli, ossia la squadra degli ex “postini” del campione texano Lance Armstrong (che fra l’altro seguiva la tappa dall’ammiraglia). Quasi tutti esperti corridori, ma un po’ attempati, i Discovery avrebbero avuto bisogno di un tracciato più lungo per scaldare i muscoli e ingranare la quinta. Partiti decisamente lenti, recuperano nel finale e tagliano il traguardo a 37’35’’. Il capitano Savoldelli è sesto in classifica generale a 20’’ da Honchar. Occhi puntati anche sulle compagini degli altri principali pretendenti alla vittoria finale, Danilo Di Luca, Damiano Cunego e Gilberto Simoni. La Liquigas di Di Luca dà prova di essere una squadra senz’altro competitiva, correndo compatta per quasi tutto il percorso, salvo patire forse negli ultimi 7-8 chilometri. Il tempo finale è buono, 37’’38 secondi. Si difende anche la Lampre di Damiano Cunego, che giunge sul traguardo allo scoccare del 38esimo minuto, dopo essere partita piuttosto lentamente e avere recuperato nel finale. Non corre in maniera particolarmente coesa, la squadra di Cunego, forse non troppo allenata nella specialità odierna. Il team, a parte il caso di Marzio Bruseghin, non è dotato di specialisti ed è costretto a correre su due file, con cambi rapidi in testa al “treno” per limitare i danni. La stessa tecnica viene usata anche dalla Saunier Duval – Prodir di Gilberto Simoni, una squadra assolutamente costruita per le grandi salite in montagna, dove l’unico cronoman riconosciuto è il campione italiano di specialità Pinotti (che infatti corre molto più velocemente dei compagni). Una tecnica di difesa, quella della Saunier, tentata per proteggere e sostenere il capitano Simoni, che consente al team di arrivare sul traguardo a 38’22’’, forse un po’ scomposta e affaticata nel finale. Domani si partirà da Busseto, il paese di Giuseppe Verdi e si giungerà a Forlì, per una tappa tutta emiliano-romagnola di 227 chilometri. Qui saranno i velocisti ad avere il loro momento di gloria. 11 maggio 2006 |
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