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Per i Bleus una vittoria senza acuti |
di Lara Vecchio |
Italiani pervasi da sentimenti contrastanti al 90 di Francia Portogallo. I francesi, ancora una volta tra i piedi, non solo in senso metaforico, non evocano bei ricordi. Il gol di Trezeguet all'Europeo, a Rotterdam, è un incubo ricorrente, un po'come la maturità, che non te la scrolli di dosso neanche con la varechina. Non li voleva nessuno. Più che per paura, per scaramanzia. Però dobbiamo ammettere che rispetto ai volonterosi ragazzi di Scolari, quelli di Domenech sono più stimolanti. I nervi scoperti ci caricano di adrenalina. E allora ne facciamo tesoro e ce la portiamo a Berlino, pronti a farne un'arma in più da affiancare all'imbattibile Buffon (suvvia, Zaccardo non conta, l'abbiamo già perdonato..), alla solidità di Cannavaro, alle Duracel di Gattuso e Zambrotta, ai colpi in canna di Totti che ha riservato per la grande occasione.
E' vero, la Francia ha speso poco. O forse le è restato poco da dare. Scegliete voi se il bicchiere dev'essere mezzo pieno o mezzo vuoto. Sono bastati un guizzo di Henry e la solita freddezza di Zidane per spedire i portoghesi a Stoccarda a giocarsi il premio di consolazione contro la Germania. Sulla punta dei guantoni di Ricardo si è spenta la speranza perchè la squadra di Scolari, da lì in poi, è stata poca cosa. Qualche contropiede, qualche conclusione a sorpresa da lontano. Poca manovra.
Il ct gioca allo stratega. Prova a invertire Figo e Cristiano Ronaldo sulle fasce ma è la Francia che a inizio ripresa prova a chiudere i giochi. In vista della finale di domenica i supplementari avrebbero fatto sì, la differenza. E' ancora Henry a puntare Meira, ma Ricardo salva in corner e subito dopo il portiere lusitano interviene in due tempi su Ribery. A un certo punto Pauleta si sveglia dal letargo e sugli sviluppi di un angolo mette fuori di poco. Ma il suo contributo si esaurisce così. Scolari decide che è maglio correre ai ripari. Fuori la zavorra. In attacco si sposta Cristiano Ronaldo, il più ispirato dei suoi. Ma a un quarto d'ora dalla fine il ct decide che forse è meglio affiancargli una seconda punta. In effetti Cristiano Ronaldo impegna Barthez che si salva da pallavolista con un intervento goffo. Figo però lo grazia sulla respinta. E Postiga si trova la palla della speranza, proprio nei minuti di recupero, ma forse chiude gli occhi come un bambino davanti a un film di paura e partorisce una conclusione scoordinata che spedisce in archivio ogni velleità.
Non ci resta che attendere qualche ora,certi che i francesi non perderanno occasione per snocciolare battute spocchiose sul nostro spumante. Con la pizza ha portato bene...
6 luglio 2006